VASSALLI

"il manifesto" del 25 novembre, a pagina 9, riporta una
notizia che è il sintomo chiaro dell'appesantimento del
vassallaggio dell'Italia rispetto alla nazione degli
yanqui; nella storia i vassalli erano divisi in tre
categorie distinte, sulla base di una gerarchia ben precisa
che vedeva, dall'alto al basso: vassalli, valvassori e
valvassini.
Dalla fine della seconda guerra mondiale l'Italia è sempre
stato un Paese vassallo degli yanqui, che qui hanno sempre
spadroneggiato a loro piacimento in funzione di arginare
il 'pericolo rosso'.
Questo ragionamento dovrebbe portare alla logica
conseguenza che, crollato il socialimperialismo sovietico e
venuta quindi meno la funzione dell'Italia
come 'frangiflutti', gli yanqui ora dovrebbero allentare la
pressione sotto il loro tallone di ferro, composto da una
infinità di servitù concesse dai servi italiani.
Invece, inspiegabilmente, accade il contrario: il comando
europeo della Nato (Organizzazione Terroristica
dell'Atlantico del Nord) viene spostato a Napoli, si
allarga a dismisura la base del porto di Taranto così come
quella di Comiso, ed ora si scopre che la promessa base
nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza coprirà tutta l'area in
questione - e non soltanto la sua metà ovest - oltre a
prevedere la possibilità di alargarsi ancora acquistando od
espropriando altri terreni.
L'esproprio, per legge, è un atto di imperio con il quale
uno Stato requisisce - di norma pagando un indennizzo - un
terreno ad un proprio cittadino per esigenze di pubblica
utilità, come ad esempio la costruzione di nuove
infrastrutture; ci piacerebbe proprio sapere quali
sarebbero le pubbliche utilità che avrebbe un terreno
regalato agli yanqui.
Non pretendiamo di certo che il commissario Paolo Costa dia
seguito a questa nostra richiesta, anche perché crediamo
che non possa esistere una risposta seria, che non denoti
come i nostri politicanti si stanno avvicinando al grado di
valvassini, avendo raggiunto da tempo il grado di
valvassori, in questa continua ed inarrestabile discesa di
grado: e questo vale sia per quelli della destra radicale
attualmente al governo, sia per la falsa opposizione della
destra moderata (Pd, Idv, Udc) sia per la falsa sinistra
istituzionale, da sempre legata alla destra moderata.

Torino, 25 novembre 2008


Stefano Ghio - Torino