VAL DI SUSA NO TAV
L'infame podestà di Torino - il sedicente democratico Sergio Kiamparino - continua nei suoi ricatti rivolti a chi si oppone alla realizzazione del TAV.
Domenica 17 gennaio ha invitato la novizia Mercedes Bresso, presidente della Regione ricandidata alla stessa carica dalla destra moderata, a non chiudere <accordi con questa sinistra che punta solo all'ostruzionismo>; questo in risposta alle parole pronunciate dal Pastore valdese il giorno prima al presidio NO TAV di Susa: <anche quando eravamo al governo con Prodi abbiamo fatto di tutto, e in parte ci siamo riusciti, per evitare di fare passi avanti nel progetto>.
Tutto questo mentre sta per partire la nuova fase dell'Osservatorio Virano, un organismo composto da venti componenti, di cui sedici dovrebbero rappresentare le varie comunità locali; peccato solo che i tecnici in questione non rappresenteranno proprio un bel niente, visto che ben 23 Comuni della Val di Susa, guarda il caso praticamente tutti quelli interessati dal passaggio della nuova linea, continuano ad essere schierati dalla parte dei movimenti.
Avigliana, Sant'Ambrogio, Chiusa San Michele, Vaie, Villarfocchiardo, San Giorio, Bussoleno, Mattie, Chianocco, Bruzolo, San Didero, Monpantero, Venaus, Giaglione, Gravere, Bardonecchia, Oulx, Villardora, Novalesa, Caprie, Almese, Caselette e Moncenisio sono i nomi delle località i cui sindaci resistono al pressing esasperato dei fautori del TAV: resta a favore il solo sindaco di Sant'Antonino - il consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà Antonio Ferrentino - sedicente NO TAV, nella realtà vera e propria quinta colonna all'interno del movimento.
Bisogna però dire, per completezza di informazione, che Kiamparino non è l'unico esponente sedicente democratico a porre in atto ricatti: anche l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, ci mette del suo, affermando che i sindaci NO TAV della valle <non rappresenteranno i loro cittadini quando si definirà il tracciato>; per parte nostra siamo convinti che siano questi signori a non rappresentare nessuno, ed invitiamo i cittadini valsusini a boicottare in massa le urne per dar loro la lezione che meritano.
Infine, tanto per non dare adito a fraintendimenti, riteniamo che lo stesso debba valere per la falsa sinistra istituzionale: questa fa da sponda al movimento solo in occasione delle elezioni, per racimolare qualche voto, salvo schierarsi poi puntualmente dalla parte dei poteri forti una volta che siano entrati nelle assemblee elettive.
Torino, 18 gennaio 2010
Stefano Ghio - Torino