VADA LUI A MORI' AMMAZZATO

Davvero non capiamo come questo governo possa essere
definito anche lontanamente democratico; forse l'errore è
una semplice conseguenza del grosso abbaglio per cui il
partito di Al Tappone si può impunemente chiamare Popolo
della libertà, quando nei fatti tutta la sua politica è
rivolta alla cancellazione di qualunque diritto: dalla
libertà di circolazione, a quella di stampa, a qualunque
forma di dissenso.
All'interno di questo, che è senza ombra di dubbio
l'esecutivo peggiore della storia della Repubblica
italiana, si trova - a ben cercarlo, visto che per lui è
facile imboscarsi sotto ad un tavolo o ad un mobile, data
la sua (scusate l'eufemismo) scarsa altezza - il ministro
della Funzione pubblica, l'economista Renato "Al Tappino"
Brunetta (colui il quale, è bene ricordarlo, combatte la
battaglia contro i presunti "fannulloni nella Pubblica
amministrazione", ma è il primo a dare il cattivo esempio,
addormentandosi ad un convegno dei suoi amici industriali),
il quale carica a testa bassa - così se i suoi colpi
andassero a segno romperebbe tutt'al più qualche malleolo -
tutto ciò che sta dalla parte opposta alla sua.
L'ultimo attacco è concentrato contro la falsa sinistra
italiana, che questo Nano nano definisce <per male>, quella
che - a suo parere - starebbe <preparando un vero e proprio
colpo di Stato>, che sarebbe semplicemente (ma questo si
limita a sottintenderlo) la caduta del governo del Nano di
Arcore; per esprimere il suo pensiero, Al Tappino si lascia
andare ad una metafora nei confronti degli avversari: <che
(la sinistra, n.d.r.) vada a mori' ammazzata>.
Si tratta indubbiamente di una fine metafora, come quelle a
cui ci ha da tempo abituato, ma qualcuno dei suoi amici
fascisti - più o meno mascherati - potrebbe prenderla alla
lettera, incominciando ad eliminare fisicamente gli
avversari.
Se la medesima frase pronunciata dal ministro l'avesse
detta qualcuno dell'altra sponda politica nei confronti di
uno qualunque dei rappresentanti del Governo in carica, Al
Tappone - o chi per lui - avrebbe gridato allo scandalo di
una cultura che si basa sull'odio, mentre il Nano nano si
può permettere di insultare chiunque come gli pare e piace.
Occorre mobilitarsi subitamente per mandare a casa questo
esecutivo fatto di nani, ballerine, mignotte ed incapaci,
servi dei poteri forti: Confindustria, Città del Vaticano e
amministrazione yanqui.

Torino, 20 settembre 2009


Stefano Ghio - Torino