UNITA' SINDACALE

Come previsto, dopo la nascita del partito unitario tra ex
revisionisti rinnegati e pretofili democristiani, si cerca
di attuare l'unità anche a livello di sindacalismo
concertativo confederale: come volevasi dimostrare,
esattamente come l'unità all'ombra di Uolter l'Amerikano,
anche questa unione avviene nel segno della deriva
centrista, cancellando di fatto qualunque apparenza
di 'sinistra' in quello che, fino a poco tempo fa, era
la 'cinghia di trasmissione' tra gli operai ed il vecchio
PCI revisionista, in seguito diventato prima Pds e poi DS.
La segreteria nazionale della Cgil, guidata dal
neodemocristiano Guglielmo Epifani, si prostra davanti alla
imponente stazza del leader della Cisl, Savino Pezzotta, ed
in nome della nuova unità dei tre sindacati confederali -
destinati a riunirsi in una sola sigla da qui a poco tempo,
stando a quanto dettoci da un membro della Camera del
Lavoro di Genova che ci ha chiesto l'anonimato - ha attuato
una epurazione della segreteria della Fiom milanese,
sospendendo per sei mesi la segretaria Maria Sciancati e
per tre o quattro mesi i restanti membri della segreteria,
con il pretesto di aver dato la parola - durante una
assemblea - ad un ex delegato Fiom, tale Massimiliano
Murgo, sospeso dal sindacato poiché coinvolto nella
inchiesta sulle presunte nuove Brigate Rosse, in realtà il
gruppo che fa riferimento al giornale "Aurora", organo del
Partito comunista politico-militare.
Vista l'assoluta inconsistenza di una siffatta accusa,
risulta evidente l'intento della maggioranza cigiellina di
allontanare i 'rompiballe' della Fiom per poter fondersi
senza problemi con il sindacato cattolico e dare vita ad
una sigla unica che non rappresenta affatto gli interessi
dei lavoratori (ma del resto nemmeno la Fiom lo fa da anni)
ma da essi introiterà i milioni di Euro rappresentati dalle
quote sindacali annuali.
Anche per questo occorre far nascere - dove ancora non c'è -
 e rafforzare, dove già esiste, il sindacato di classe.

Torino, 09 maggio 2008