UGUALE PER TUTTI ?
Che la sedicente "giustizia" borghese sia da sempre al
servizio dei potenti, e protettrice dei loro tirapiedi
fascisti, non è certo una novità; basta vedere come si
accanisce a perseguitare i compagni - vedasi, solo per
restare agli ultimi tempi, la montatura giudiziaria contro
lo SLAI Cobas per il sindacato di classe e Proletari
Comunisti, le continue inchieste sui presunti rapporti tra
il partito dei Carc e le organizzazioni comuniste
combattenti, il caso della non estradizione di Cesare
Battisti - mentre adotta un criterio diametralmente opposto
con i terroristi fascisti riconosciuti colpevoli di crimini
orrendi.
Ad esempio Delfo Zorzi, condannato per la strage di piazza
della Loggia a Brescia del 1974, vive da miliardario in
Giappone, senza che nessuno si preoccupi di fare pressioni
perché da quel Paese venga concessa l'estradizione (quella
richiesta effettuata, qualche anno fa, dall'allora
guardasigilli Clemente Mastella fu un pro forma e
nient'altro, tanto che a seguito del rifiuto di consegnare
il latitante - definito dal ministro della Giustizia del
Paese del sol levante "persona molto onorevole" - non provò
neppure ad insistere), mentre la ex militante dei Nar
Francesca Mambro - condannata insieme con il suo correo
Giuseppe Valerio Fioravanti, oltre che per una infinità di
omicidi politici anche per la strage del 2 agosto 1980 alla
stazione ferroviaria di Bologna Centrale - viene in questi
giorni messa in regime di semilibertà e nel 2013 tornerà ad
essere libera.
In questo quadro si inseriscono perfettamente gli ultimi
episodi accaduti a Torino; mercoledì 18 febbraio due
notizie sono rimbalzate dagli ambienti giudiziari sabaudi:
la condanna di tre studenti del Collettivo Universitario
Autonomo - in seguito agli scontri del 14 maggio 2007 a
Palazzo Nuovo (sede delle facoltà umanistiche dell'ateneo
torinese) con le "forze dell'ordine" schierate a difendere
i fascisti dalla giusta protesta contro i troppi spazi di
agibilità politica di cui godono i topi di fogna in erba -
e l'apertura di un fascicolo di indagine contro cinque
esponenti della Federazione Anarchica Informale in
relazione alla esplosione - avvenuta la notte del 5 marzo
2007 - di tre cassonetti dell'immondizia nel ricco
quartiere della Crocetta, il cui scopo dichiarato era
quello di chiedere con forza la chiusura del Cpt di corso
Brunelleschi.
In relazione al primo dei due episodi sopra riportati, va
detto che le condanne sono del tutto sproporzionate a
quanto accaduto, semplici tafferugli per impedire una
manifestazione organizzata dai fascisti del Fuan: Fabio
Benintende, 24 enne, e Marco Orecchio, 29 anni, sono stati
condannati a undici mesi con la sospensione condizionale
della pena, mentre Davide Grasso, anch'egli 29 enne, la cui
pena ammonta a dodici mesi, non potrà usufruire di questa
misura in quanto già arrestato e condannato per gli scontri
del 18 giugno 2005 in via Po, che videro il tentativo dei
compagni di non far svolgere nel centro cittadino una
parata dei fascisti della Fiamma Tricolore... e
naturalmente le "forze dell'ordine" a tutelare l'incolumità
dei topi di fogna fascisti.
Insomma, come al solito due pesi e due misure:
criminalizzazione delle lotte proletarie e totale impunità
per i fascisti.
Alla faccia della scritta, che campeggia nelle aule di
tutti i tribunali borghesi, che recita: "la legge è uguale
per tutti".
Torino, 19febbraio 2009
Stefano Ghio - Torino