TROMBATI E TROMBONI

Facciamo fatica a crederci: Mortadella ne ha detta una
giusta!
Durante la trasmissione domenicale de La 7 "Crozza Italia
live", in un duetto con il conduttore il Ciclista bolognese
ha esternato un concetto che dovrebbe essere una assoluta
ovvietà, se l'Italia fosse un Paese normale.
Il Maratoneta emiliano ha esclamato: <In politica chi perde
va a casa: applico a me stesso questo principio, che credo
tutto il Paese si aspetta dagli uomini politici>.
Siamo assolutamente d'accordo con l'ex presidente del
Consiglio dei ministri: chi perde, soprattutto se anche
male, le elezioni deve andare a casa; peccato che in Italia
non funziona così: l'agente della Cia Icare - al quale
erano presumibilmente dirette le parole dell'insaccato più
famoso di Italia - non ci pensa proprio a mollare il posto
di segretario del Pd, anzi rilancia la sua leadership
dicendo che <indietro non si torna>.
Il Mortadella e l'(in)Fausto hanno almeno avuto il buon
gusto di ritirarsi a fare nonni, Uolter l'Amerikano - ma
anche (ci si perdoni la citazione) Pane e Cicorie trombato
alle elezioni comunali romane dal novello podestà Gianni
Alemanno - continuano pervicacemente per la loro strada; ha
proprio ragione la presidente del gruppo del Pd al Senato,
Anna Finocchiaro, a sostenere che <con lui si perde per
dieci anni>.
L'unico problema è che la dichiarazione di quest'altra
trombata - alla carica di presidente della regione Sicilia -
 si riferisce a Marco Travaglio reo di aver ricordato in
televisione (sabato 10 maggio sera, a "Che tempo che fa" su
Rai 3) le amicizie del presidente del Senato Renato
Schifani con noti esponenti della malavita organizzata
(leggasi mafia).
Esprimiamo la nostra solidarietà a Marco Travaglio e
invitiamo tutti i politici trombati a seguire il saggio
consiglio del Mortadella.
E' una questione di igiene politica.

Torino, 12 maggio 2008