TRENI E SALUTE
"La Stampa" di lunedì 7 settembre dà una notizia, con toni
allarmistici, che per noi suona esattamente
all'opposto: "Così il Nord perde il treno per l'Europa", è
il titolo, accompagnato da un catenaccio che avverte
come "Marsiglia può 'rubare' a Genova il corridoio per
Rotterdam".
Naturalmente l'inchiesta del quotidiano reazionario
torinese si incentra sul "pericolo", che da questo
deriverebbe, di essere tagliati fuori dall'Europa: quindi
via alla sponsorizzazione delle grandi opere, con in prima
fila il Terzo Valico dei Giovi - che l'assessore piemontese
ai Trasporti, il sedicente democratico Daniele Borioli,
giudica più urgente del TAV Torino-Lyon - che dovrebbe
servire a collegare il porto ligure a quello olandese.
Peccato solo che, ma questo non lo ricorda mai nessuno dei
nostri "cari" governanti, non c'è scritto da nessuna parte
che il tracciato in questione debba arrivare a Milano, per
poi proseguire fino ai Paesi Bassi, essendo da anni ormai
il progetto limitato alla stazione di Tortona, in provincia
di Alessandria, per servire esclusivamente il retroporto di
Genova - il grande interporto di Rivalta Scrivia, a pochi
chilometri da qui nella campagna alessandrina - di
proprietà del magnate Marcellino Gavio.
Bisogna dire che i comitati genovesi hanno da tempo perso
di vista l'importanza della battaglia contro questa
ennesima opera faraonica, inutile e dannosa per la salute
della popolazione, preferendo concentrarsi totalmente nella
sfida contro la bretella autostradale di ponente (la
famigerata gronda) - il signor Arcadio Nacini, leader dei
comitati e consigliere comunale di Sl, qualche tempo fa
disse a chi scrive che, non potendo seguire ambedue le
vicende contemporaneamente, si era deciso di lasciare
andare il Terzo Valico al suo destino - mentre dalla parte
piemontese, almeno per ora, non sembrano esserci obiezioni
alle scelte governative: forse le popolazioni dei paesi
interessati si sveglieranno quando la nuova linea passerà
sul loro territorio, distruggendo l'ecosistema - al punto
di costringere la popolazione ad essere approvvigionata di
acqua con le autobotti, a causa della sparizione delle
sorgenti che alimentano i rubinetti delle case della zona:
ma allora sarà già troppo tardi, indietro non si potrà più
tornare.
La battaglia va condotta ora, con tutti i mezzi necessari:
noi ci saremo, come sempre, al fianco dei comitati della
Valle Scrivia che da anni si battono per la salute sul
territorio e contro lo scempio dello stesso.
Torino, 07 settembre 2009
Stefano Ghio - Torino