TOLGANO LA TESTATINA

"Liberazione" di martedì 26 maggio riporta un articolo di
Martino Mazzonis, un vendoliano rimasto - chissà perché,
dato che ora esiste il giornale del suo movimento
politico, "L'altro", il cui direttore è Piero Sansonetti -
ad infestare la redazione del fogliaccio di via del
Policlinico.
Questo personaggio - autore qualche settimana fa, insieme
con altri 18 imbratta carte della sua stessa levatura
politica, di una infame lettera al giornale rivolta contro
il compagno Stalin ed il marxismo-leninismo - si esercita
nel suo sport preferito, l'anticomunismo, permettendosi di
dileggiare in tutti i modi possibili il regime comunista
della Repubblica Popolare Democratica di Korea, retta dal
compagno "Caro leader" Kim Chong-Il (ricordiamo che
il "presidente eterno" è il suo defunto padre, il compagno
Kim Il-Sung), fino ad arrivare a definire <una
provocazione>
il test nucleare svolto ieri, che sfida <le offerte di
trattative di Washington (le conosciamo bene le loro
trattative fatte a suon di diktat, n.d.r.), che manda al
macero i passi avanti fatti con le trattative multilaterali
degli ultimi mesi dell'amministrazione Bush> per rimanere
<l'unico paese dell'area a morire letteralmente di fame> (a
parte che nella lingua italiana, quando si parla di paese
nel senso di nazione si usa la lettera iniziale maiuscola,
va detto che la catastrofica carestia che avrebbe colpito
la R.P.D.Korea è esistita - da chi ha contatti diretti con
quel Paese recandovisi spesso per questioni di lavoro -
soltanto nei desiderata degli imperialisti e dei preti, che
ad un certo momento hanno pensato di sfruttare questa
assoluta esagerazione per imporre con la forza la dittatura
borghese).
Ci domandiamo come possa, in coscienza, uno scribacchino di
cotal guisa continuare a scrivere per un, seppure
sedicente, "giornale comunista" - la testatina sovrastante
la scritta "Liberazione" non è ancora stata tolta - e
contemporaneamente insultare un Paese dove vige la più alta
forma possibile di democrazia - la dittatura del
proletariato, dove il 90 per cento della popolazione impone
la sua legge agli ex sfruttatori borghesi - rilanciando le
sparate degli imperialisti, loro sì guerrafondai, che
vorrebbero che la bomba atomica fosse patrimonio esclusivo
loro e dei loro servi dell'entità sionista, in modo da
ricattare pesantemente gli altri Paesi e decidere loro chi
deve comandare in casa altrui.
Solo che il popolo coreano non è quello italiano, da sempre
zerbino degli yanqui, e la politica estera se la decide da
solo!
Urge sempre di più una operazione di epurazione di certa
gente dalle pagine di "Liberazione"; in alternativa
proponiamo che venga tolta la testatina "giornale
comunista" visto che dell'aggettivo di cui si adorna non ha
assolutamente nulla.

Torino, 26 maggio 2009


Stefano Ghio - Torino