THYSSENKRUPP: UN ANNO DOPO
Sabato 6 dicembre, ore 9:00, corso Regina Margherita 400,
Torino: si anima il concentramento che darà vita al corteo -
stimabile in circa diecimila partecipanti - che
raggiungerà il Palazzo di Giustizia di corso Vittorio
Emanuele II 130, accompagnato dalla parola d'ordine "Basta
morti sul lavoro".
La giornata - che intende commemorare le vittime della
strage di un anno fa e proporre con forza la questione di
maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro - è organizzata
dall'associazione Legami d'acciaio, formata dai compagni di
lavoro e dai parenti delle sette vittime dell'eccidio,
dalla Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro
e dalla associazione 6 dicembre, formata dalle varie realtà
locali che hanno contribuito fattivamente alla
realizzazione dell'iniziativa.
Quando sono circa le ore 11:00, finalmente si parte: la
composizione del lungo serpentone risulta estremamente
eterogenea: infatti, accanto alle realtà che si sono
impegnate nella realizzazione di tutti gli aspetti del
corteo, spuntano alcune sigle che non risultano neppure
nell'elenco infinito - oltre 500 firme individuali di Rsu e
Rls, più circa cento collettive di organizzazioni politiche
e sindacali - dei promotori ed aderenti: è il caso, per
fare un esempio, delle tre formazioni trotzkiste che
rispondono al nome di Pcl, Sc e PdAC, peraltro
rappresentati (a parte il portavoce nazionale del Pcl,
Marco Ferrando) da quadri e militanti locali.
Sul fronte politico si notano, oltre a chi già menzionato:
la Federazione anarchica torinese; il partito dei Carc; il
Pdci, rappresentato da tantissimi suoi militanti torinesi e
dall'europarlamentare Marco Rizzo; Rifondazione, della cui
folta delegazione fa parte l'altro europarlamentare
presente, Vittorio Agnoletto; il mensile fiorentino di
politica e cultura nuova unità; la redazione di Lotta e
unità; il Partito Umanista; il Cip Tagarelli di Milano;
l'Oci, e mi scuso se ho involontariamente omesso qualcuno.
I sindacati di base ci sono quasi tutti, forse anche in
previsione dello sciopero generale del 12 prossimo: tante
le bandiere della Confederazione Cobas, così come quelle
dell'SdL; tantissimi, e colorati, i militanti della Cub,
soprattutto quelli della Flmu; buona la presenza dei
ferrovieri dell'O.R.S.A.; notevole la partecipazione del
SLL giunti da Napoli in numero ragguardevole; eccezionale
la presenza dello SLAI Cobas per il sindacato di classe,
mobilitato in massa da tutta Italia e guidato per
l'occasione dai compagni della direzione nazionale di
Taranto.
Ad occhio e croce - oltre al sindacalismo confederale qui
rappresentato solo da Giorgio Cremaschi della Rete 28
aprile della Cgil - manca soltanto una delegazione dello
Slai Cobas nazionale.
In compenso ci preme segnalare la visibilità del movimento
NO TAV, giunto qui nonostante al pomeriggio sia in
programma un'altra manifestazione organizzata da loro,
guidata da uno dei leader riconosciuti del movimento, Bruno
Perino.
Da notare come, intorno alle ore 9:30, abbiano fatto la
loro comparsa al concentramento alcuni militanti del
sindacato fascista Ugl, i quali sono stati gentilmente
invitati ad allontanarsi in quanto non graditi: consiglio
prontamente seguito onde evitare spiacevoli discussioni.
Il corteo si è concluso intorno alle ore 12:30 davanti al
Tribunale, dove gli organizzatori hanno dato vita ad una
serie di interventi dai quali è trasparsa la soddisfazione -
a chi scrive confermata direttamente anche da alcuni
membri di Legami d'acciaio - per la riuscita della giornata
e l'impegno, da parte di tutti, a trasformare questa data
in un appuntamento fisso annuale itinerante nei vari luoghi
dove sono avvenute tragedie come quella che ha colpito gli
operai della Thyssenkrupp.
Torino, 06 dicembre 2008
Stefano Ghio - Torino