PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 4 NOVEMBRE

E' una giornata fredda e dal tempo variabile, quella che fa da cornice alla
odierna udienza del processo alla Thyssenkrupp; si tratta indubbiamente di una
seduta importantissima poiché finalmente si possono ascoltare le deposizioni,
rilasciate con l'aiuto di una interprete, dei due imputati tedeschi: Gerhard
Prignitz e Harald Hespenhan.
Che si prospetti una giornata memorabile lo si capisce da quando, entrando,
vediamo l'aula gremita: ci sono molti compagni di lavoro degli operai uccisi il
6 dicembre 2007, una moltitudine di avvocati di tutte le parti civili
coinvolte, un notevole spiegamento di giornalisti della carta stampata e delle
televisioni, un grosso contingente delle "forze dell'ordine" - sia in divisa
sia in borghese, oltre che naturalmente il pool del pm Raffaele Guariniello
ed il collegio della difesa, entrambi al gran completo; anche la zona che ospita
il pubblico appare insolitamente popolata, visto che all'inizio della udienza
sono circa venticinque i convenuti.
Alle ore 9:40 entra la Corte, presieduta da Maria Iannibelli, che come prima
cosa procede alla nomina dell'interprete nella persona di Alessandra Nespoli, e
subito appresso chiama a deporre Gerhard Prignitz.
Questi risponde con estrema tranquillità alle domande del pm Laura Longo, ma
con il procedere dell'esame - in particolare quando a fare le domande sono gli
avvocati di parte civile Poli, Bonetto e Lamacchia - comincia a dare evidenti
segni di nervosismo, tanto da costringere il difensore Ezio Audisio ad opporsi
alla formulazione di alcuni quesiti, in modo di dare modo al suo assistito -
che fino al 31 dicembre 2007 è stato il responsabile della gestione finanziaria
dell'azienda, con particolare riferimento alle gestione dei rapporti con i
clienti ed i fornitori - di prendere fiato e calmarsi.
Alle ore 11:00 termina la audizione di Prignitz, e la Corte sospende la
seduta fino alle ore 11:45 per dar modo alla interprete di riposarsi in vista
della deposizione dell'altro imputato.
L'ad Harald Hespenhan, su precisa domanda del pm Laura Longo, conferma (anche
se successivamente si smentirà quando sarà Guariniello a porgli nuovamente la
medesima domanda) che l'azienda aveva deciso di investire 1,5 milioni nello
stabilimento di Torino, ma nel marzo 2007 - dopo la decisione di chiudere lo
stesso - li aveva congelati fino all'avvenuto trasferimento a Terni.
Successivamente la deposizione prosegue faticosamente, a causa della scarsa
(a nostro avviso) competenza dell'interprete, e del fatto che l'Hespenhan, pur
comprendendo perfettamente la lingua italiana - cosa dimostrata dalla immediata
risposta ad alcune domande del pm senza attendere la traduzione - preferisce
farsi tradurre le interrogazioni, evidentemente per prendere tempo prima di
rispondere, cosa che comunque fa senza tradire alcun tipo di alterazione emotiva.
Concludiamo precisando come i due imputati - così come in precedenza i loro
correi italiani - cercano di scaricare sul direttore dello stabilimento
torinese, Raffaele Salerno, tutto il peso delle responsabilità a proposito
della valutazione dei rischi.
Alle ore 15:00, terminata l'audizione dell'Hespenhan, la Corte aggiorna la
seduta a martedì 10 novembre.

Torino, 04 novembre 2009


Stefano Ghio - Torino