TESSERE SIMPATIZZANTI? MA PER FAVORE!
Dopo la polemica che ci ha coinvolto in prima persona alla
fine di luglio, chi scrive avrebbe voluto evitare di
parlare ancora dei sedicenti comunisti che rispondono al
nome di Carc-(n)Pci-Asp.
Ci è però impossibile non occuparci di una notizia che
traiamo dal mensile "Resistenza", numero 9 del settembre
2009.
In prima pagina c'è il lancio della "Tessera simpatizzante
del P.Carc" che dà diritto <ad accedere al patrimonio di
esperienza, elaborazione, organizzazione del P.Carc e più
in generale della Carovana del (n)PCI che in 25 anni ha
dato un impulso determinante alla rinascita del movimento
comunista nel nostro paese>.
Ci sono un po' di cose che non ci tornano, e proveremo ad
esporle, sia pure brevemente.
Innanzi tutto ci chiediamo se questi signori conoscano la
matematica: se i Carc sono nati nel 1994 - come asserisce
il signor Maj nella sua risposta alla mia polemica estiva -
gli anni passati sono quindici, non venticinque.
Secondariamente, il (n)Pci nasce come "partito
clandestino": ci domandiamo quale grado di clandestinità
possa mai avere, dato che il suo patrimonio viene messo a
disposizione dei simpatizzanti, e non solo - come sarebbe
logico - dei militanti e dei dirigenti.
Per ultimo non riusciamo proprio a capire perché fare un
tesseramento dei simpatizzanti: l'unico motivo che ci viene
in mente è il facilitare l'opera alla controrivoluzione
preventiva che, in questo modo, ha a disposizione, già
belli e pronti, tutti i dati degli aderenti alla
organizzazione, e non devono fare la fatica di un lavoro da
servizio segreto per arrivare a loro.
Torino, 12 settembre 2009
Stefano Ghio - Torino