TARANTO, 18 APRILE

Taranto, 18 aprile, ore 15:00, piazza Gesù Divin
Lavoratore: è qui convocata la manifestazione nazionale
della Rete per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Al nostro arrivo, sono quasi le ore 15:00, le presenze sono
valutabili in circa duemila unità, frammentate in una
miriade di sigle.
Sui fronti sindacale e politico sono presenti: lo Slai
Cobas per il sindacato di classe; Proletari Comunisti; Red
Block; il Sindacato Lavoratori in Lotta per il sindacato di
classe; il Partito dei Carc; l'Associazione di Solidarietà
Proletaria; l'Unione dei Sindacati Italiani; lo Snater
Telecomunicazioni; la Flmuniti di Bari; la Confederazione
Cobas, in forze; la Cib-Unicobas di Bari; il Comitato
Lavoratori in Lotta di Taranto, essenzialmente composto dai
giovani lavoratori dell'Ilva; il Circolo Operaio Jonico di
Casarano (LE); la Federazione dei Comunisti Anarchici di
Palermo; il Sindacato dei Lavoratori; il CSOA Cloro Rosso
di Taranto; il Collettivo Iqbal Masih di Lecce; Sinistra
Critica, in forze; l'Unione Degli studenti Universitari; il
Pdci di Taranto, unitamente all'europarlamentare dello
stesso partito Marco Rizzo; il circolo "G. Pajetta" di
Rifondazione Taranto; Sinistra e Libertà di Taranto; un
paio di NO Nucleare di Lucca.
Inoltre sono presenti, e sono molto importanti per la loro
valenza politica: l'associazione Legami d'acciaio di
Torino, l'associazione 12 giugno familiari vittime del
lavoro di Taranto e Medicina Democratica.
Quando ci si muove, sono circa le ore 16:00, il corteo
appare poco partecipato - le iniziative in contrapposizione
a questa manifestazione sono sorte come funghi in ogni
angolo di Italia - ma via via che si cammina per le vie
della città essa si ingrossa, tanto che all'arrivo - in una
piazza del quartiere Tamburi - i manifestanti si possono
sommare in circa cinquemila.
Il comizio di chiusura, aperto dalla compagna Margherita
Calderazzi dello Slai Cobas per il sindacato di classe, è
affidato alla voce di chi è direttamente coinvolto nella
tragedia delle morti sul lavoro; così prendono la parola
rappresentanti delle varie associazioni presenti, che
puntualizzano come questa non debba essere solo una
giornata del ricordo di chi è morto per colpa del profitto
a tutti i costi, ma il primo passo verso un coordinamento
di tutti gli operai e familiari per meglio combattere
questa guerra non dichiarata che produce 1.500 morti
all'anno diretti, più tutti quelli della popolazione che
non vengono mai menzionati, ma che vanno messi in conto.
Particolarmente significativo l'intervento di Ciro
Argentino - dell'associazione Legami d'acciaio - che ha
invitato i presenti a lavorare per uno sciopero in autunno
a Roma contro le politiche di questo governo in tema di
sicurezza, sia essa sui posti di lavoro o sul territorio.
La manifestazione si conclude, intorno alle ore 20:00, con
un appello a partecipare - il 27 giugno prossimo - alla
riunione della Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi
di lavoro che si terrà a Roma.

Torino, 18 aprile 2009


Stefano Ghio - Torino