TAGLI DOLOROSI
"il manifesto" di domenica 12 luglio propone,
a pagina 4,
una intervista del bravo Matteo Bartocci al segretario
valdese di Rifondazione, Paolo Ferrero.
Dopo un lungo sproloquio sulla possibilità o meno della
nascita di una sedicente sinistra di alternativa - che nei
sogni del nativo di Pomaretto dovrebbe comprendere,
nell'ottica di una legislatura costituente, <tutti quelli
che ci stanno, dal sindacalismo di base a quello
confederale, dal Pd a Ferrando> - Bartocci tocca un tasto
dolente, quello della crisi e dei licenziamenti, e chiede
al pastore di anime della Val Germanasca: <li farete anche
nel Prc?>.
La risposta è piuttosto articolata: la proponiamo in toto
per evitare fraintendimenti.
<Le europee hanno peggiorato una situazione già critica.
Oggi siamo fuori da tutti i livelli istituzionali
centrali
e abbiamo bisogno dimeno della metà della persona che
abbiamo. Come finanziamento pubblico nel 2007 abbiamo
ricevuto 18 milioni di euro, nel 2010 sarà mezzo milione (e
dal 2011 sarà zero, visto che scadranno i cinque anni dalle
ultime elezioni con eletti rifondaroli, n.d.r.).In più la
campagna di Sansonetti ha portato il deficit di Liberazione
a più di 3 milioni di euro. Quindi lo faremo meno
dolorosamente possibile ma dobbiamo tagliare anche noi. Già
un anno fa avevamo tagliato tutti gli stipendi a
cominciare dal mio>.
Bella risposta, signor ex ministro, ma temiamo che -
come
già accaduto in passato - a doversi cercare un altro posto
di lavoro saranno i semplici impiegati della direzione
nazionae e del giornale, non certo coloro, e mi creda non
sono pochi, che non hanno mai lavorato una giornata in
produzione, facendo il perenne distaccato sindacale, o
magari - vista la sua totale incapacità come
professionista - il consigliere di qualche amministrazione
decentrata.
Torino, 13 luglio 2009
Stefano Ghio - Torino