STRONZO SARA’ LUI

Ci dicono le cronache - si veda pagina 24 del quotidiano “l’Unità” di giovedì 29 ottobre - che il ministro delle Attività produttive ha dato dello “stronzo” ad un lavoratore cassintegrato della Atitech che lo contestava perché, mentre i lavoratori sono alla fame, i politici si arricchiscono. Il ministro sicuramente sa di cosa parla, ma sbaglia bersaglio: infatti è vero che lui sa riconoscere gli stronzi, ma solo perché nel suo posto di non-lavoro - quattro ore la settimana per 30 mila Euro mensili, ossia 1.875 Euro per un’ora di dormita sui banchi del parlamento borghese: più di uno stipendio mensile di qualsiasi operaio, che però sul posto di lavoro ci sta 160 ore al mese, non sedici... e si spacca la schiena per portare a casa uno stipendio da fame - elementi del genere abbondano; è il caso, ad esempio, del ministro Brunetta, quello che se la prende tanto con i dipendenti “fannulloni”, e poi si addormenta ai convegni degli industriali. Dalle nostre parti, chi scrive è di un paese della provincia di Alessandria, si dice: «t’è propriu un galusciu»: crediamo che il destinatario di questa frase, il ben poco onorevole Claudio Scajola, comprenda il significato di queste parole, visto che è di Imperia, ma nel caso non fosse in grado potrebbe chiedere lumi ad un suo compare, che abbiamo la disgrazia di avere come conterraneo: il senatore sedicente democratico Enrico “Brussun” Morando di Arquata Scrivia, che siamo certi saprà renderlo edotto.

Stefano Ghio - Torino

Torino, 29 ottobre 2009