SQUALI ED AGNELLINI
"la Repubblica" di mercoledì 20 maggio propone
all'attenzione dei propri lettori - a pagina 3 - la storia
giudiziaria del presidente del Consiglio dei ministri della
Repubblica borghese: si tratta di ben 14 (quattordici!)
procedimenti a suo carico.
Quattro sono le assoluzioni: nel 1994, tangenti alla
Guardia di Finanza, processo per corruzione; nel 1995,
acquisto della casa di produzione Medusa, falso in
bilancio; nel 1995, acquisto di un'area adiacente a
Macherio, frode fiscale; nel 1997, Telecinco, frode fiscale.
Una assoluzione perché il fatto non è più previsto come
reato (ma all'epoca dei fatti lo era eccome!): falso in
bilancio, nel 1999, per la vicenda All Iberian.
Cinque reati caduti in prescrizione a causa della lentezza
dei procedimenti: nel 1993, vicenda All Iberian,
finanziamento illecito ai partiti; nel 1994, compravendita
del calciatore Gianluigi Lentini, falso in bilancio; nel
1998, affare Sme, corruzione in atti giudiziari; nel 1999,
Lodo Mondadori, corruzione di atti giudiziari; nel 2003,
vicenda Fininvest, frode fiscale.
Al momento della nomina del terzo governo da lui
presieduto, Al Tappone nomina ministro della Giustizia il
fido Angelo Alfano - l'autore dell'odioso lodo che permette
alle quattro più alte cariche dello Stato borghese
l'impunità più assoluta (con tanto di retroattività della
norma!) e si garantisce, fino a quando rimarrà in carica
dai processi del 2004: falso in bilancio e appropriazione
indebita per la vicenda Mediaset, corruzione di testimone
per il caso Mills.
In ultimo è oggetto di una indagine in corso per
appropriazione indebita in merito ad una vicenda
riguardante i diritti cinematografici.
Torino, 20 maggio 2009
Stefano Ghio - Torino