SPUDORATI
"la Repubblica" di martedì 2 dicembre propone, a pagina 3,
una intervista al presidente yanqui Macchia Nera - fatta da
Charlie Gibson e tradotta da Guiomar Parada, con i diritti
d'autore della stazione televisiva yanqui ABC News.
Il titolo è decisamente interessante, e recita: "<l'Iraq il
mio più grande rimorso> Bush si pente sulle armi di
Saddam"; peccato che questa giravolta del più grande
criminale di guerra degli ultimi anni stia soltanto nella
fantasia di colui che ha confezionato il titolo.
Nella realtà Macchia Nera non si pente proprio di nulla;
infatti dichiara: <il più grande rimpianto di tutta la mia
presidenza (che durerà fino al 20 gennaio prossimo, n.d.r.)
è certamente il fallimento dell'Intelligence sull'Iraq.
Molta gente si è giocata la reputazione su questo, dicendo
che le armi di distruzione di massa erano un motivo valido
per rimuovere Saddam Hussein>.
Come si può facilmente notare, il criminale numero uno
sulla faccia della terra non si pente affatto della
aggressione all'Iraq, ma soltanto di aver scatenato
l'invasione in base a prove false: infatti, alla successiva
domanda <con una Intelligence corretta ci sarebbe stata la
guerra in Iraq?> risponde: <domanda interessante. Non lo
so, non posso disfare quello che è stato fatto. E'
difficile dirlo>; poco dopo, per chiarire definitivamente
la cosa, ribadisce ulteriormente: <continuo a pensare che
siamo coinvolti in una guerra contro dei banditi ideologici
e che dobbiamo continuare a mantenere l'America al sicuro>.
Ci domandiamo cosa, è secondo lui, la "esportazione della
democrazia" - il loro modello ovviamente - se non un falso
ideologico usato per scatenare banditesche guerre di
aggressione contro altri popoli per ottenere vantaggi
geostrategici, come il petrolio iracheno o l'accerchiamento
delle temibili Russia e Cina: non si tratta, anche in
questo caso, di "affari" curati da banditi ideologici, solo
che in questo caso sono yanqui?
Il giornale fondato da Eugenio Scalfari è notoriamente
succube delle direttive che gli arrivano dal partito
sedicente democratico: per questo inseriamo questa schifosa
intervista nel filone della strategia, intrapresa
dall'agente della Cia Icare, che porta a voler fare
apparire a tutti i costi simpatica la nazione yanqui.
Spudorati!
Torino, 02 dicembre 2008
Stefano Ghio - Torino