SOLIDARIETA' ALLA GUZZANTI
*
Notizia del 10 settembre è che, evidentemente, per la
giustizia borghese italiana è più grave un semplice augurio
rivolto ad un capo di Stato straniero che un insulto
formulato all'indirizzo del presidente della Repubblica
borghese italiana.
Quale altra conclusione si può trarre dopo aver letto che
la attrice comica Sabina Guzzanti rischia di essere
processata per "vilipendio al papa" - per avergli solamente
augurato di finire all'inferno circondato da una orda di
diavoli gay attivissimi - mentre Beppe Grillo è stato
prosciolto dalle accuse di vilipendio, aveva definito
Giorgio Napolitano "morfeo", perché il suo rientrerebbe
nel "diritto di satira"?
In effetti, però, può esserci anche una altra spiegazione;
la volontà dell'esecutivo del Nano di Arcore di "punire" la
Guzzanti per aver definito la ministra Carfagna per quello
che realmente è: una persona inadatta al ruolo di titolare
del dicastero delle Pari opportunità a causa del suo
comportamento poco ortodosso tenuto per arrivare al ruolo
di cui si vanta.
In ambedue i casi la giustizia borghese si dimostra serva
dei poteri forti: siano essi i padroni, gli yanqui o lo
stato della Città del Vaticano è pronta a soddisfare le
loro richieste; ci piacerebbe conoscere quando pensa di
cominciare a soddisfare le legittime richieste dei
lavoratori italiani, colpendo duramente chi, è il caso del
Nano nano (incredibile: il Nano di Arcore è riuscito a
trovare uno più basso di lui da mettere al Governo, in modo
da non sentirsi troppo minorato!), pensa che la maggior
parte di essi sia fannullone - in proposito ci piacerebbe
sapere quanto tempo, e se mai, abbia lavorato questo
saprofita - oppure chi manda a morire consapevolmente i
propri dipendenti.
La domanda è ovviamente pleonastica, poiché sappiamo
benissimo quali siano i compiti della giustizia borghese:
l'unica soluzione, quindi, risiede nella rivoluzione
proletaria, guidata da un vero Partito Comunista, che
abbatta violentemente il sistema borghese e lo sostituisca
con organi del potere proletario; solo allora potremo
parlare di vera giustizia.
Torino, 11 settembre 2008
Stefano Ghio - Torino
*Con tutto il rispetto per il compagno autore del pezzo, ci permettiamo di aggiungere un ns.contributo come redazione.
Riteniamo che la solidarieta' non possa essere uno strumento da distribuire analogamente ad
esponenti del proletariato e della borghesia.
Questi ultimi sanno benissimo come difendersi, e non mancano di mezzi di informazione al loro
aiuto, a prescindere ovviamente dalla ragione che nello specifico possono avere.
In tempi di legislazioni classiste anche sulla prostituzione (repressa quella di strada, che poi
a pagare sono le donne e non chi le sfrutta, la loro e' tutta demagogia perche' per mettere in
galera gli schiavisti e le madame basta controllare i telefoni e fare qualche pedinamento, ma
in questa materia e' gia' stato verificato che e' la volonta' che gli manca (e chi scrive puo' pure
permettersi di scriverlo poiche' abbiamo gia' messo alla prova le forze di polizia in questo campo)
dove la prostituzione di strada e' repressa e quella di lusso fagocitata ed addirittura pubblicizzata
sugli stessi quotidiani, riteniamo che le ragioni della Guzzanti siano attuali e da richiamare,
senza il bisogno di esprimergli solidarieta', dato che non ci risulta ne abbia mai espressa
ai prigionieri rivoluzionari in questo paese.
(12 settembre 2008)