SIPARIETTO CURIOSO
Genova, sabato 20 febbraio, ore 9:15: chi scrive, di ritorno dal pagamento di una bolletta all'ufficio postale di corso Sardegna si imbatte, nei pressi del mercato di via Tortosa - nel quartiere di Marassi - in un banchetto di raccolta firme per la candidatura del nazialleato Sandro Biasotti alla presidenza della regione Liguria.
Avvicinatomi, chiedo ai due ragazzi presenti un programma del signor Biasotti; per tutta risposta mi sento dire: "non ne abbiamo, lo può trovare o al point o su internet, ma se vuole può firmare per presentare le liste".
Sempre più incuriosito chiedo: "che io sappia il Pdl non deve raccogliere le firme, avendo già rappresentanti in Consiglio regionale"; al che uno dei due giovanotti presenti risponde: "ma noi stiamo raccogliendole per gli altri", con riferimento a quei gruppi che non hanno consiglieri: Destra, Nuovo Psi, Gente di Italia (una lista civica a loro collegata), Pli.
Insisto che senza un programma non firmo assolutamente nulla - "io non firmo per la bella faccia di nessuno, voglio programmi scritti: se mi ci trovo, allora sottoscrivo, altrimenti nulla" - e la risposta mi lascia basito: "se vuole tra un po' sarà qui Biasotti in persona, così potrà parlarci direttamente"; a quel punto saluto e me ne vado.
E' solo un piccolo episodio, ma è la ennesima dimostrazione di quanto la politica in Italia sia fatta "ad personam": non contano più i programmi - che non vengono più distribuiti ai potenziali elettori, ma si possono forse trovare su internet a pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale - ma solo ed esclusivamente la faccia dei candidati di turno, con i loro slogan vuoti e privi di senso.
Un ottimo motivo in più per proseguire nel processo di boicottaggio delle elezioni borghesi.
Torino, 22 febbraio 2010
Stefano Ghio - Torino