SERATA PER GAZA
Torino, giovedì 29 novembre, ore 18:30, aula 1-M occupata
del Politecnico: davanti ad una vera e propria folla, sono
presenti circa trecento persone in maggioranza studenti
dell'ateneo cittadino, si svolge una assemblea sul
tema: "Gaza: vecchie e nuove armi, vecchie e nuove
atrocità"; per la verità gli organizzatori - le Rsu del
Politecnico e l'Assemblea NO Tremonti - avevano richiesto
la disponibilità dell'Aula Magna, supponendo una vera e
propria invasione di pubblico come in effetti avvenuto, ma
il rettore non ha gradito il tema della giornata ed ha
negato l'utilizzo della sala richiesta: noi, che certamente
siamo dei prevenuti, pensiamo che l'altolà sia dovuto sia
al tema dell'incontro, sia al fatto che successivamente
avrebbe dovuto svolgersi un concerto - del gruppo jazz
torinese Dark Magus Orchestra - durante il quale
raccogliere fondi per la campagna di solidarietà "Emergenza
Gaza", in risposta all'attacco terrorista effettuato
dall'entità sionista.
E' innegabile che il rifiuto del rettore, motivato con il
fatto che si tratterebbe di una 'assemblea politica', è -
come scrivono gli organizzatori in un volantino -
<quantomeno pretestuosa, se non addirittura offensiva. La
SOLIDARIETA' alle popolazioni civili è a tutti gli effetti
attività sindacale, mentre è sicuramente attività
antidemocratica il fatto che il Rettore neghi gli spazi per
un dibattito libero e aperto>.
Sempre a noi malfidenti viene il sospetto che questo
signore abbia soltanto eseguito degli ordini provenienti
dai suoi padroni dell'entità sionista, ma se è così
dobbiamo dire che i sionisti ed i loro servi questa volta
hanno clamorosamente 'toppato': l'unico risultato ottenuto
è stato quello di riempire all'inverosimile l'aula nella
quale si è svolta l'assemblea, che ha visto alcune
interessantissime relazioni.
Infatti, nell'ordine, hanno preso la parola, dopo una breve
introduzione del moderatore Massimo Zucchetti: Sami Hallac
del Comitato di solidarietà con il popolo palestinese,
Paola Canarutto della Rete degli ebrei contro
l'occupazione, Semir Garshasbi dell'Associazione culturale
Italia-Iran.
A seguire ci sono stati i due interventi più politici:
quello di Kutaiba Yunis, del Comitato "Ricordare la Naqba",
e quello del professor Massimo Zucchetti, ordinario di una
cattedra al dipartimento di Energetica presso la struttura
che ospita il dibattito; particolarmente interessante, per
il suo svolgimento in forma didascalica attraverso l'uso di
apposite 'slide', è risultato essere quest'ultimo
intervento, incentrato particolarmente sui tipi di armi,
spesso non legali, usati durante l'invasione dall'esercito
dell'entità sionista.
In conclusione, dopo una lunga ed argomentata esposizione,
il docente ha affermato che le democrazie occidentali
funzionano e fanno le guerre per il petrolio ed il gas
naturale, come dimostrato dalle aggressioni degli ultimi
anni: Iraq 1991 e 2001; Jugoslavia 1998; Afghanistan 2003;
Gaza 2008-2009.
Per capire bene il perché di quest'ultima è necessario
sapere che, recentemente, al largo delle coste della
striscia di Gaza, sono stati scoperti enormi giacimenti di
gas naturale del quale l'entità sionista intende
appropriarsi; ecco dunque spiegata l'invasione ed il
tergiversare nel riconoscimento dello Stato palestinese: se
l'entità sionista riconoscesse l'esistenza della nazione
Palestina, perderebbe ogni diritto di sfruttamento sui
giacimenti suddetti.
La serata è proseguita con un ampio e interessantissimo
dibattito, concluso con l'arrivederci al 12 febbraio,
quando arriverà in città un refusnik dell'entità sionista,
che ha fatto due anni di galera per esersi rifiutato
dipartecipare all'aggressione al Libano di due anni fa, il
quale incontrerà la cittadinanza torinese alle ore 21:00
presso la Scuola per l'alternativa, sita in corso Ferrucci
64.
Torino, 30 gennaio 2009
Stefano Ghio - Torino