SENZA MEMORIA
Il "Corriere Mercantile", storico quotidiano - un tempo
pomeridiano, ora mattinale - genovese ormai da qualche anno
veicolato con il torinese "La Stampa", nella sua edizione
di sabato 7 febbraio ospita - a pagina 15, a firma
Francesco Bruzzone - una intervista alla cantante Fiorella
Mannoia; il titolo del pezzo, che condividiamo in pieno
essendo anni che sosteniamo questa tesi, è: "In Italia
memoria troppo corta".
Nello stesso giorno appare sulla "Stampa" - pagina 21,
articolo di R.SAL. (si suppone Roselina Salemi, che firma
l'altro articolo presente nella stessa pagina) - una
intervista a Vittorio Sgarbi nella quale l'attuale sindaco,
senza portafoglio (avendo volontariamente rinunciato allo
stipendio), del paese siciliano di Salemi si lamenta con la
giornalista perché viene definito 'lamentoso' mentre il
signorino - udite, udite - trova <ingiusto andare in
televisione e fare alzare l'audience senza un compenso>;
poi continua asserendo, poverino, <mi trattano come se
fossi ricco (ma sono) passato da due miliardi (di lire) a
duecentomila euro>.
Crediamo, per amore di verità, giusto fare due conti in
tasca al famoso sedicente critico d'arte: essendo stato
parlamentare della Repubblica borghese, egli ha diritto
alla pensione - che gli viene erogata regolarmente sin da
subito e non può essere inferiore ai tremila Euro mensili -
pagata da tutti i contribuenti per i servigi resi al Paese
(ma quali sono stati?); inoltre dichiara di guadagnare
duecentomila Euro all'anno - che sono la discreta sommetta
di 16.667 Euro mensili - non si capisce bene per quale
motivo, a meno che non intenda il suo appannaggio (ma il
cachet, inteso come una pastiglia contro il mal di testa,
dovrebbero darlo a chi lo sopporta, non a lui) quale
presentatore di quadri antichi sull'emittente
bresciana "Telemarket", senza alcuna vergogna, quando un
qualunque lavoratore percepisce il suo appannaggio annuale
in almeno dieci anni di duro lavoro.
Invece di piangere e protestare, questo sedicente critico
d'arte dovrebbe ringraziare la memoria corta degli
italiani: lui che tanto si lamenta che non lo pagano
adeguatamente, se fosse una persona seria, e non quello che
purtroppo per noi è, si sarebbe andato a sotterrare dopo
l'episodio di qualche anno fa in cui venne pubblicamente, e
giustamente, sbugiardato da un gruppo di studenti
universitari livornesi, autori di alcune sculture che il
più maleducato e saccente dei personaggi pubblici italiani
aveva "senza ombra di dubbio" attribuito al grande scultore
Amedeo Modigliani.
Almeno taccia, vada a studiare storia dell'arte, e renda
agli italiani tutti i quattrini di cui si è indebitamente
appropriato in tutti quegli anni in cui si è spacciato per
quello che assolutamente non è.
Torino, 07 febbraio 2009
Stefano Ghio - Torino