SCHIZOFRENIA

Da poco più di due anni Paolo Ferrero è segretario
nazionale di Rifondazione; è stato eletto, in opposizione
al candidato supportato dal segretario uscente - l'(in)
Fausto - il presidente della regione Puglia Nichi Vendola,
con l'intento di evitare lo scioglimento immediato del
partito, e per conservare e rilanciare l'identità del
partito sedicente comunista.
In questi due anni è successo di tutto, all'interno della
sedicente sinistra alternativa: proviamo a mettere gli
avvenimenti più importanti in ordine cronologico.
Nichi Vendola ed i suoi fedelissimi hanno abbandonato
la 'barca' e hanno fondato - insieme con Sd, i Verdi ed un
pezzo del Pdci - Sinistra e Libertà, ponendosi
oggettivamente al servizio del partito sedicente
democratico.
Rifondazione ed il Pdci hanno tentato la via di una lista
comune alle elezioni europee, con la prospettiva di una
riunificazione, ma sono stati sonoramente bocciati
dall'elettorato.
Il Pdci ha rotto, in molte realtà locali, la sua alleanza
subalterna al Pd - i casi più eclatanti sono stati la
provincia di Milano e il comune di Torino - mentre
Rifondazione non ne ha avuto il coraggio, aspettando di
essere messa alla porta dai sedicenti democratici che
governano quelle istanze.
L'ex europarlamentare del Pdci, Marco Rizzo, è stato
espulso dal Pdci per aver osato attaccare il segretario,
Oliviero Diliberto, circa le sue frequentazioni - a dir
poco ambigue - con esponenti della loggia massonica P2,
quella di Licio Gelli.
A questo punto parrebbero esserci le condizioni perché,
dalla crisi del partito rifondarolo, si possa uscire "in
basso a sinistra" - slogan molto caro al Pastore valdese -
provando a ricucire i rapporti con la neonata formazione
Comunisti-Sinistra popolare del Pelato torinese, o magari
anche solo con i trotzkisti di vario genere usciti dalla
formazione del nativo della val Germanasca negli ultimi
anni.
Invece no: il nativo di Pomaretto, è notizia del 10
settembre, apre al Pd perché vede <nella proposta di
Bersani un elemento interessante per la possibilità di
ristrutturare il sistema politico italiano>, anche se si
perita di aggiungere di non voler <ritrovarsi nella
condizione di dover governare con Totò Cuffaro, condizione
che francamente io trovo imbarazzante> (si veda "il
manifesto" di venerdì 11 settembre, pagina 6, n.d.r.).
Come dire: guardiamo con attenzione alla nostra destra, ma
non possiamo - per questioni di tessere e di voti - andare
oltre il Pd; peccato solo che quest'ultimo abbia già scelto
di fare alleanze con l'Udc ovunque possibile.
Ferrero si rassegni: la sua schizofrenia non porterà a
nulla, se non al prossimo scioglimento del suo partito.

Torino, 11 settembre 2009


Stefano Ghio - Torino