QUOTIDIANI DA NON LEGGERE

Nei tempi andati esistevano le liste di proscrizione:
quegli elenchi di organi di informazione che erano bollati
come nemici dell'italianità e pertanto venivano in tutti i
modi osteggiati;si trattava naturalmente dei giornali di
una certa sinistra - non certo L'Umanità, l'Avanti o
L'Unità - che intervenivano nel dibattito politico portando
un punto di vista diverso - pensiamo ad esempio a nuova
unità, Lotta Continua o Il giornale dei lavoratori, tanto
per citarne qualcuno a caso.
Oggi, è notizia di domenica 5 aprile, è il presidente del
Consiglio dei ministri a voler riproporre questo sistema,
affermando - noi riprendiamo la dichiarazione dal
quotidiano reazionario torinese "La Stampa", e
precisamente dal pezzo a pagina 5 firmato da Augusto
Minzolini - che <certi quotidiani mentono. Chiederò di non
leggerli>.
Il Nano di Arcore non cita apertamente quali siano le
testate in questione, ma possiamo tranquillamente
immaginare di quali si tratti: quelle stesse che,
attraverso la soppressione degli aiuti statali ai giornali
in cooperativa o di partito, avrebbe voluto già sopprimere
all'inizio dell'anno in corso.
Della lista fanno certamente parte i due quotidiani
sedicenti comunisti - anche se riteniamo che la "minaccia"
di boicottaggio non potesse essere rivolta contro di loro
in quanto un forzitaliota non li leggerebbe mai - L'Unità
(che per il Nano con la bandana rappresenta, chissà poi
perché, il male assoluto), oltre a tutti quei fogli, per la
verità purtroppo pochissimi, ancora vagamente indipendenti
rispetto alla stampa di regime che, essendo piena di gente
dedita alla prostrazione ed al lecchinaggio di Sua Altezza
(ah ah ah, buona questa!), viene da lui stesso tollerata ed
incoraggiata.
Per una volta le liste di proscrizione le compiliamo noi,
invitando i nostri lettori al boicottaggio di tutte le
testate reazionarie: non solo quindi i quotidiani dei
partiti della destra radicale e fascista - il Giornale,
Libero, Il secolo d'Italia, la Padania, Rinascita, e
qualcuno che forse ci siamo dimenticati -  ma anche le
testate locali legate ai medesimi personaggi - noi abbiamo,
nella nostra città, l'esempio di Torino Cronaca Qui,
finanziata dall'ex senatore nazialleato Agostino Ghiglia -
senza dimenticare i giornali cosiddetti "indipendenti" che
nella realtà sono appiattiti sulle medesime posizioni -
esempi lampanti sono La Stampa ed il Corriere della Sera.
Ma non sono certamente solo questi i quotidiani da non
leggere: infatti invitiamo ad evitare di farsi del male
anche leggendo quelli legati alla destra moderata, quella
rappresentata dal partito sedicente democratico, che
annovera tra le sue file testate ignobili quasi quanto
quelle citate poc'anzi: Europa, L'Unità, il nuovo
Riformista, la Repubblica ne sono i capofila; inoltre a
questo blocco di testate illeggibili per legittima difesa
occorre aggiungere periodici come Left - molto vicino al
Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola - e Nuovi
orizzonti, l'organo ufficiale - nella realtà alcuni fogli
fotocopiati che le edicole non l'hanno mai viste -
dell'Italia dei valori.

Torino, 05 aprile 2009


Stefano Ghio - Torino