QUANDO?

 

E' proprio vero: gli operai francesi sono molto più

avanzati di quelli italiani; non stiamo parlando di come

votano, d'altronde in tutti e due i Paesi non esiste una

forza realmente di sinistra che si presenti alle elezioni,

ma di come conducono le battaglie contro i padroni.

Infatti, se qui al massimo si fa qualche ora di sciopero -

peraltro il meno possibile, nella Repubblica transalpina si

procede al sequestro dei manager delle aziende per indurre

le stesse a non scaricare la crisi sulle spalle dei

lavoratori, magari delocalizzando all'estero.

Dal giornale borghese "Nice matin" di mercoledì 22 aprile,

pagina 20, riprendiamo la tabella dei "principali

sequestri" effettuati dai lavoratori francesi negli ultimi

tempi:

 

- 12 marzo: il direttore generale e un quadro dirigente

della Sony di Pontoux-sur-l'Adour sono sequestrati per una

notte;

 

- 24 marzo: il direttore della 3M di Pithiviers viene

trattenuto per un giorno;

 

- 31 marzo: cinque quadri, di cui il direttore, della

Caterpillar di Grenoble sono trattenuti per ventiquattro

ore. Lo stesso giorno François Henry Pinault, della Fnac &

Conforama di Parigi, è bloccato in taxi per un'ora;

 

- 7 aprile: quattro quadri della Scapa di Bellegarde sono

sequestrati per una notte;

 

- 9 aprile: tre quadri della Faurecia di Etampes sono

fermati per cinque ore;

 

- 16 aprile: quattro direttori della FM Logistic sono

trattenuti per dodici ore a Woippy;

 

- 20 aprile: due quadri dirigenti della Molex sono

sequestrati a Villemur-sur-Tarn.

 

Questi sono solo i principali avvenimenti francesi, senza

tener conto degli episodi minori: a quando una

mobilitazione del genere in Italia, dove - come avviene in

Francia - i padroni chiudono gli stabilimenti per

delocalizzarli all'estero con l'intento di risparmiare sul

costo del lavoro, con la naturale conseguenza di mettere

sul lastrico migliaia di famiglie?

 

Torino, 24 aprile 2009

 

 

Stefano Ghio - Torino