PROPRIETA'
Il Padrino di Arcore, in merito alla decisione del suo (ex?) tirapiedi fascista Gianfranco Fini di dare vita ad una propria corrente allo interno del Pdl, chiarisce: <le correnti sono metastasi per i partiti. La minoranza voti disciplinatamente perché o si garantisce governabilità o si torna a votare>.
Al Pappone sa benissimo che TUTTI i partiti borghesi sono divisi al loro interno in correnti, e ne conosce benissimo la motivazione: la spartizione dei posti di potere, veri o presunti, allo interno della medesima cricca; quando questo gioco, per qualche motivo - generalmente perché la corrente di maggioranza non è più disposta ad ascoltare qualcuno che la contraddica ed indica alla altra la porta - non funziona, allora nascono le scissioni.
Questo accade generalmente; certo, il Padrino lombardo è preso in contropiede dal fatto che qualche suo dipendente - quale di fatto è Fini - possa protestare contro di lui, e allora per zittirlo fa uso di un ricatto, quello del voto anticipato, che non gli è concesso dalla Costituzione borghese: il potere di sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni spetta esclusivamente al presidente della Repubblica.
Infine, il Padrino di Arcore è la unica vera metastasi della democrazia borghese; se ne faccia una ragione: l'Italia non è una azienda di sua proprietà.
Torino, 22 aprile 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino