PROGETTI

Il partito sedicente democratico è un vero e proprio laboratorio della sconfitta a vita: prima alle elezioni politiche del 2008, poi alle europee del 2009, adesso si appresta ad una nuova grande débacle alle regionali del 2010; insomma, più che un "partito a vocazione maggioritaria" (definizione dell'agente della Cia Icare), si può definire "partito a vocazione totalitaria", poiché è spinto - dai servi degli yanqui che sono in maggioranza al suo interno - ad assecondare le smanie dittatoriali del Padrino di Arcore... il tutto per eliminare qualunque cosa sia, anche vagamente, di "sinistra".

Questo è il solo progetto della dirigenza piddina, la quale si illude che Al Pappone, dopo aver fatto fare a loro il lavoro sporco, dividerà con essa parte del potere: la storia non ha insegnato proprio nulla a questa gentaglia: e dire che buona parte dei dirigenti neodemocristiani proviene dalle file del partito revisionista, pertanto dovrebbe conoscere bene la storia che ha sempre visto la destra andare verso il totalitarismo dopo aver fatto fare alla falsa sinistra il lavoro di annientamento della vera sinistra.

E' accaduto in Germania, con il soffocamento della rivoluzione spartachista di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (1919) da parte del governo socialdemocratico, ed è successo in Italia con la repressione del cosiddetto "biennio rosso" (1919-1920) da parte della maggioranza riformista dell'allora Psi di Filippo Turati, in aperto contrasto con i comunisti guidati dal compagno Antonio Gramsci.

Da questi avvenimenti sono nati il fascismo in Italia (1922) e più tardi il nazismo in Germania (1933): davvero i sedicenti democratici vorrebbero che la storia si ripetesse, con l'avvento della dittatura aperta del Padrino di Arcore?

 

Torino, 15 gennaio 2010

 

 

Stefano Ghio - Torino