PROCESSO THYSSENKRUPP: 12ESIMA UDIENZA

Mercoledì 25 marzo, ore 9:25, corso Vittorio Emanuele II
130: presso la maxi-aula uno di Palazzo di Giustizia si
tiene la dodicesima udienza del processo alla Thyssenkrupp.
I protagonisti della seduta odierna son i periti di parte:
quelli del pm - gli ingegneri Marmo, Allamano e Piccinini -
che avranno il compito di illustrare il funzionamento della
linea cinque e ciò che è accaduto la sera del 6 dicembre
2007, e quelli della difesa - il professor Vittorio Petta
dell'Università di Napoli, ed un ingegnere libero
professionista di Torino - che avranno il compito di
cercare di smontare le tesi sostenute dai periti avversi.
La delicatezza della giornata odierna sembra essere
denotata dalla presenza, sin da subito, del pm alessandrino
titolare dell'inchiesta, Raffaele Guariniello, accanto alle
sue due collaboratrici: la genovese Francesca Traverso e
Laura Longo, ambedue comunque presenti.
La sorpresa invece viene dai banchi della difesa dove
siede, per la prima volta dall'inizio del processo, anche
il direttore dello stabilimento di Terni, Daniele Moroni.
Alle ore 9:30 il pm chiama a deporre il primo dei due
consulenti: si tratta dell'ingegner Luca Marmo, docente di
sicurezza industriale presso il Politecnico di Torino, il
quale spiega in tutti i dettagli - con l'ausilio di foto e
filmati - le caratteristiche ed il funzionamento delle
linee, dal processo di laminazione alle successive fasi di
ricottura (nel corso della quale si riscalda, e
successivamente si raffredda, il materiale per renderlo
malleabile) e di decapaggio (che consiste nell'immersione
del nastro in una soluzione di elementi chimici particolari
che lo rendono refrattario agli agenti atmosferici,
rendendolo particolarmente inossidabile).
Dopo due ore di accuratissima esposizione da parte del
Marmo, la presidente della Corte sospende la seduta per
un'ora; al suo rientro pone lei stessa due domande al
consulente volte a capire meglio alcuni passaggi
dell'esposizione.
A seguire è la volta del secondo consulente: l'ingegner
Allamano; costui, ora pensionato, ha lavorato fino al 2000
per una azienda che si occupa di progettazione e
costruzione di linee di colate di alluminio, mentre la sua
consociata statunitense progetta e costruisce linee del
tutto simili alla linea cinque della Thyssenkrupp.
Guariniello, che esegue personalmente l'interrogatorio, gli
chiede di specificare alcuni passaggi della deposizione del
Marmo, oltre che esporre come siano andati i fatti la sera
dell'eccidio: l'ingegnere, aiutandosi con alcune foto fatte
durante dei sopralluoghi autorizzati dalla Corte, individua
quale è stato il flessibile del fluido oleodinamico che ha
dato il via all'incendio.
Dopo una domanda della presidente la parola passa al terzo
ed ultimo consulente del pm, l'ingegner Alberto Piccinini,
ex insegnante di sicurezza industriale al Politecnico di
Torino, che ha l'incarico di approfondire specificamente le
dinamiche dell'incendio, cosa che fa con l'ausilio di foto
e anche di animazioni virtuali per spiegare l'accaduto.
Alle ore 14:00 termina l'esame dei consulenti da parte del
pm, e la parola passa alla difesa, visto che le parti
civili rinunciano a porre domande.
L'interrogatorio, che avviene anche con l'ausilio di
consulenti di parte della difesa - un professore di chimica
dell'Univesità di Napoli, tale Vittorio Petta, ed un
ingegnere libero professionista laureato al Politecnico nel
1982 - risulta particolarmente aggressivo, e dobbiamo dire
incisivo, calcando la mano sulle numerose discrepanze
venute a galla nelle esposizioni dei tre consulenti del pm;
inoltre si focalizza su una sciocchezza detta
dall'Allamano, e sfruttata ad arte dall'avvocato Ezio
Audisio che non aspettava altro per segnare un punto a
favore, che aveva in precedenza paragonato il fluido
oleodinamico usato dalla Thyssenkrupp al kerosene.
Alle ore 15:40, data l'ora tarda, la presidente sospende
definitivamente la seduta rinviandola a martedì 7 aprile,
data in cui verrà terminato l'esame del Piccinini e poi
verranno controinterrogati i consulenti della difesa.

Torino, 25 marzo 2009


Stefano Ghio - Torino