PROCESSO THYSSENKRUPP: QUINTA UDIENZA

Lunedì 13 ottobre, alle ore 10:00 presso l'aula due del
Palazzo di Giustizia, ha luogo la quinta udienza del
processo, ai vertici torinesi della multinazionale tedesca
dell'acciaio Thyssenkrupp, per l'eccidio del 6 dicembre
2007 in cui morirono arsi vivi sette operai della linea 5
dello stabilimento di corso Regina Margherita.
Questa sessione è dedicata alla ricostruzione degli
avvenimenti di quella tragica notte da parte della pubblica
accusa - il team che fa capo al procuratore Raffaele
Guariniello che vede impegnate le avvocatesse Laura Longo e
Francesca Traverso - che spiega come le accuse contro
l'azienda vengono dalle perizie dei consulenti tecnici e
dei vigili del fuoco; inoltre occorre tenere nel dovuto
conto il criminale atteggiamento dei responsabili dello
stabilimento, che hanno totalmente ignorato i campanelli
d'allarme rappresentati dagli incidenti avvenuti in
precedenza.
Successivamente sarà la volta degli avvocati delle parti
civili ed infine di quelli della difesa, i quali ancora non
hanno deciso se andare al rito ordinario oppure chiedere il
patteggiamento (si esprimeranno soltanto dopo aver
ascoltato gli elementi in mano alla pubblica accusa).
Quando arriviamo davanti all'entrata del Tribunale, sono
circa le ore 9:15, troviamo soltanto una decina di compagni
di lavoro e familiari delle vittime.
Circa un quarto d'ora più tardi, contemporaneamente
all'arrivo di un folto gruppo dell'associazione Legami
d'acciaio, abbiamo una positiva sorpresa; per la prima
volta dall'inizio del processo fa la sua comparsa una sigla
sindacale che non sia la Rete nazionale per la sicurezza
sui luoghi di lavoro: un gruppo di sei operai della Fiom
delle Carrozzerie di Mirafiori - forse approfittando del
fatto che si trovano in cassa integrazione guadagni -
portano la propria solidarietà agli operai della
Thyssenkrupp.
A dirla tutta la nostra soddisfazione dura ben poco, in
quanto dieci minuti dopo l'entrata nel Palazzo di Giustizia
degli operai parte civile al processo, questi signori -
forse avendo giudicato di esserci stati anche troppo -
decidono di andarsene; a questo punto, essendo rimasti in
numero esiguo, anche i lavoratori torinesi della Rete
nazionale per la sicurezza sul lavoro decidono di
abbandonare il presidio che di fatto si scioglie.
Da segnalare come, a causa del protrarsi degli interventi
dei magistrati e degli avvocati di parte civile, la difesa
prenderà la parola soltanto in occasione della prossima
udienza, che si terrà il 27 ottobre prossimo.
La Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro
sarà come sempre presente.

Torino, 13 ottobre 2008


Stefano Ghio - Torino