POVERO ENRICO
Il 21 maggio si terrà, nei giorni immediatamente precedenti
il 25esimo anniversario della sua morte - avvenuta a Padova
il 5 giugno 1984, a seguito di un ictus che lo colpì sul
palco di un comizio per le elezioni europee di quell'anno,
poi passate alla storia per il sorpasso da parte del Pci
revisionista ai danni della Balena Bianca - la
commemorazione della figura e dell'opera di Enrico
Berlinguer.
E' notizia di mercoledì 13 maggio, e la danno tutti i
maggiori quotidiani del giorno dopo, che per l'occasione i
discorsi ufficiali verranno tenuti: dal segretario del Pd,
il democristinano Dario Franceschini; dallo storico legato
alla comunità di base cristiana di Sant'Egidio Agostino
Giovagnoli; dallo storico di area cattolica Manuel Gotor;
dallo storico sedicente marxista Paul Ginsborg.
Visto che la "Velina rossa" - agenzia quotidiana, redatta
da Pasquale Laurito, molto vicina a Baffetto da Gallipoli -
si lamenta per l'esclusione degli ex aderenti al
revisionista Pci, ci pensano questi ultimi a dissipare i
dubbi: per il futuro candidato alla segreteria Pier Luigi
Bersani <forse ci voleva uno storico più sintonico ma per
le personalità politiche va bene così... Franceschini parla
per tutto il partito>, mentre per la ex responsabile Esteri
Marina Sereni <non volevamo confinare il suo insegnamento
ad una sola componente>.
Noi non abbiamo mai avuto simpatia per il politico
sassarese cugino del Picconatore Kossiga, ma ci pare che
non potesse ricevere insulto peggiore alla memoria che
quello di finire ripudiato dai suoi ex colleghi di partito
i quali, nell'ansia di liberarsi di qualunque residuo
riferimento al comunismo, sono riusciti nell'impresa di
consegnare alla cultura democristiana persino Enrico
Berlinguer.
Non che la falsa sinistra abbia mostrato segni di fastidio
rispetto a questa cosa: i partiti sedicenti comunisti
tacciono, mentre i loro quotidiani non brillano certo per
essere sulla notizia: "il manifesto" dedica, a questa
ennesima perla piddina, un angusto spazio senza degnarsi
neppure di un commento, "Liberazione" invece neppure quello.
Torino, 14 maggio 2009
Stefano Ghio - Torino