PERICOLO: CERCANO DI RICICLARSI!

"il manifesto" del 18 maggio ospita, a pagina 11, un
intervento di Marco Ferrando - portavoce nazionale del Pcl -
 che propone, così come recita il titolo, "un parlamento
dei lavoratori per i lavoratori".
Scrive l'esponente trotzkista: <se la Lega Nord inventò il
Parlamento della Padania come simulazione di un
contropotere secessionista, per quale ragione il movimento
operaio non potrebbe dar vita a un proprio Parlamento come
espressione reale di una alternativa istituzionale di
classe?>.
Questa operazione, proposta dall'insegnante genovese di
storia e filosofia, ci appare come una furbata volta a
ricreare una sorta di casta della falsa sinistra
attualmente extraparlamentare: infatti in
questo 'parlamento ombra', che nelle intenzioni dovrebbe
essere <la sede pubblica di organizzazione della
mobilitazione popolare contro il governo>, finirebbero
comunque col sedere personaggi legati alle varie burocrazie
partitiche e sindacali, non fosse altro per il fatto che
molti di questi sono i più conosciuti tra i lavoratori, e
quindi hanno più probabilità di essere eletti.
Ci permettiamo inoltre di dissentire dall'insegnante ligure
su un altro punto fondamentale, quello secondo il quale
egli dubita <che la proposta del 'Parlamento popolare'
possa interessare gli stati maggiori delle sinistre
Arcobaleno, tanto più nel momento in cui sono avvitati in
una guerra intestina senza ritorno>: al contrario da quanto
sostenuto dall'estensore dell'articolo sul 'quotidiano
comunista', pensiamo che questa proposta risulterebbe -
agli occhi di coloro, in primis i correi dell'(in)Fausto,
che rischiano seriamente di non avere più un luogo politico
in cui riconoscersi per potersi riciclare - assai
appetibile in vista del rilancio di un progetto di falsa
sinistra in Italia.
In tal caso, a rimetterci sarebbero proprio i lavoratori
per i quali si dice di voler dare vita a questa nuova
istituzione.

Torino, 18 maggio 2008