OTTO PER MILLE ALL'ABRUZZO

Non si smentiscono mai, i nostri carissimi - per chi non lo
sapesse si tratta di 28 mila Euro al mese, per 14 mesi, più
benefit che vanno dall'auto blu al pranzo a prezzo
oltraggioso alla buvette, aereo gratis, treno gratis,
autostrada gratis, cinema gratis, teatro gratis,
manifestazioni sportive gratis, oltre a quattro o più
uomini delle "forze dell'ordine" come scorta personale -
parlamentari: quando c'è da mettere mano al portafogli, per
rimediare a qualche disastro "naturale" causato
dall'incapacità e dall'incompetenza - per tacere del resto -
 degli amministratori locali, allungano le mani nelle
tasche degli italiani, mentre fanno attenzione a tenere ben
chiuse ermeticamente le proprie, e quelle - ça va sans
dire - dei loro padroni parassiti, il clero.
Eh sì, perché il ministro delle finanze - il creativo
Giulio Tremonti - si è inventato l'idea di devolvere il
cinque per mille della dichiarazione dei redditi degli
italiani ai terremotati abruzzesi, togliendoli ad alcune
associazioni benemerite che sopravvivono proprio grazie
principalmente a questi finanziamenti: pensiamo ad esempio
all'Anpi, all'Arci e ad Emergency.
Pensierino malevolo: sarà mica perché sono tante le
associazioni di sinistra che chiedono di essere finanziate
col cinque per mille, che questo personaggio si è inventato
questa vergognosa uscita?
Non sarebbe forse meglio, come ha proposto il segretario
rifondarolo Paolo Ferrero - vedasi "Liberazione" di
mercoledì 15 aprile, pagina 3 - destinare l'otto per mille
che va per la maggior parte alla chiesa cristiana-
cattolica-apostolico-romana, i cui parassiti si spartiscono
annualmente un miliardo di Euro, lasciandone alle missioni
poco più del 20 per cento?
Difficile, crediamo, rispondere negativamente a questa
proposta, se si ha un minimo di rigore morale, ma questa
qualità difetta assai alla nostra classe politica
notoriamente pretofila.

Torino, 15 aprile 2009


Steano Ghio - Torino