NOVITA' DAL PROCESSO THYSSENKRUPP

La vicenda Thyssenkrupp sembra non finire mai di arricchirsi di particolari: è di martedì 26 gennaio la notizia - noi la riprendiamo dalle pagine nazionali della "Stampa" del giorno successivo - che il pm Raffaele Guariniello ha messo sotto accusa, nell'ambito del secondo filone di inchiesta sull'eccidio del 6 dicembre 2007, cinque ispettori dello Spresal per "soppressione di atti"; si tratta di: Gianni Buratti, il medico che dirigeva il servizio, ora in pensione; Carmelo Baeli, ingegnere; Ugo Moratti, Francesco Novello e Antonio Barone, ispettori.

Lo Spresal è il servizio della Asl che si occupa di sicurezza sul lavoro: questi "signori" sono sotto accusa per aver consegnato alla Procura soltanto una parte dei verbali di ispezione che erano stati loro richiesti; non solo, ma l'altra nuova accusa è quella di "falso", per aver volutamente omesso di segnalare delle manchevolezze aziendali, in un caso in concorso con Cosimo Cafueri, il responsabile sicurezza dell'azienda ora a giudizio nel processo principale.

Si apprende, inoltre, che la Guardia di Finanza ha pedinato e fotografato alcuni funzionari Thyssenkrupp che si incontravano con gli operai, nei locali pubblici, alla vigilia delle loro deposizioni; da questo deriva che le posizioni di taluni testimoni - ultimo in ordine di comparizione Andrea Cortazzi, vicedirettore dello stabilimento torinese - si aggravano, dovendo rispondere di "falsa testimonianza".

Ci auguriamo che la giustizia borghese giunga ad una punizione esemplare per gli imputati e per chi si è reso colpevole di falsa testimonianza per aiutare i padroni assassini.

Torino, 27 gennaio 2010

Stefano Ghio - Torino