NO PUBBLICITA’

Scrive “La Stampa” di venerdì 18 dicembre: “Tv a pagamento. Stretta del
governo sulla pubblicità”; in pratica, nei prossimi tre anni ci sarà una
riduzione della pubblicità dal 18 per cento al 12 per cento: in sostanza un
blocco pubblicitario ogni otto minuti invece che ogni sei.
Noi siamo da sempre contrari alle interruzioni pubblicitarie dei programmi, e
riteniamo che anche il 12 per cento sia una vergogna: nessuna pubblicità, né
diretta né indiretta, deve andare sui mezzi di comunicazione di massa, e se i
padroni non riescono a tenerli aperti, si arrangino.
La pubblicità serve soltanto a fare incassare miliardi ai padroni dei mass-
media e a far spendere molto di più ai consumatori per avere lo stesso
prodotto.
Le aziende che reclamizzano i propri prodotti scaricano i costi delle
pubblicità sulla gente che va a comprare gli stessi; in pratica, come sempre,
ci guadagnano i padroni, che in più si scaricano i costi della pubblicità dalle
tasse (guadagnandoci così due volte): noi consumatori abbiamo una sola arma di
difesa, quella di non acquistare nulla che sia reclamizzato.

Torino, 18 dicembre 2009