NON PASSERA'
Qualcuno, sicuramente di buona memoria, ricorderà lo slogan dell'attuale
comandante in capo dell'esercito imperialista yanqui in campagna elettorale:
"Sì, si può", che tutto il mondo ha tradotto aggiungendo "cambiare".
Alla luce di quanto sta succedendo da tempo, è assolutamente chiarissimo che
la trasposizione in lingua italiana del suddetto slogan è completamente
sbagliata.
Quale altro commento può suscitare il fatto che questo signore faccia,
all'interno, solo riforme di facciata - quella sanitaria non passerà mai
definitivamente, e lui lo sa bene - mentre nei rapporti con l'estero continua
nel criminale gioco del suo predecessore Macchia Nera?
L'8 dicembre il presidente yanqui invierà Stephen Bosworth nella R.P.D.Korea,
con il mandato di cercare un accordo con il Caro Leader Kim Chong-Il
sull'arsenale nucleare di cui dispone quest'ultimo, ma avrà un impegno preciso:
non negoziare all'infinito; tradotto significa che non ci sarà - come al solito
- nessuna trattativa, in quanto gli yanqui andranno a Pyong Yang per ordinare
al Caro Leader cosa fare con il suo arsenale nucleare, altrimenti verrà
spazzato via da una invasione diretta degli imperialisti e dei loro lacché
sudcoreani.
Nel frattempo, sempre sul fronte bellico, gli imperialisti yanqui hanno
ottenuto dal sindaco di Pisa - un sedicente democratico loro servo
incondizionato - l'allargamento della base di Camp Darby, che deve essere
funzionale al potenziamento della presenza e delle attività che già vengono
svolte qui dagli yanqui; così va a farsi benedire l'impegno, firmato dai
sindaci toscani nel 2006, di convertire la base a scopi civili.
Non si illuda, il capo del maggior Stato terrorista al mondo: la R.P.D.Korea
non farà la fine dell'Italia, non diventerà mai una nazione satellite degli
yanqui; la potente ed invincibile arma di cui dispone il popolo coreano, il
marxismo-leninismo, assicurerà ad esso la vittoria.
Torino, 20 novembre 2009
Stefano Ghio - Torino