MARASMA

Se fossimo in Rifondazione saremmo, come direbbe il
ragioniere Giandomenico Fracchia, nel marasma pių completo.
Sabato 27 e domenica 28 settembre "La Stampa" dedica due
pagine alle interviste a Niki Vendola e a Paolo Ferrero.
Il primo attacca l'attuale segretario imputandogli la
gestione autoritaria del partito nella prospettiva di una
cosiddetta "restaurazione comunista", il secondo replica
che l'altro <non capisce che andare con il Pd č sbagliato>;
inoltre accusa il leader della minoranza di dire <cose
poetiche, (per) poi entra(re) nella giunta calabrese che ha
un alto numero di indagati>.
Nel frattempo, lo dobbiamo ai lettori, l'area di
Valorizzare il saper fare - quella capitanata dall'ex
responsabile del dipartimento Organizzazione Aurelio
Crippa - respinge l'idea di scissione, per andare nel
progetto dei sedicenti Comunisti uniti, asserendo che il
loro proposito di fusione con l'area Essere Comunisti va
nella direzione di rafforzare il partito (personalmente
riteniamo le parole di Claudio Grassi molto chiare, e ben
diverse da quanto asserito dai suoi correi 'crippiani').
Detto dell'area dell'Ernesto, che sembra nicchiare circa il
proprio futuro - che comunque sembra essere destinato
all'adesione al progetto dei sedicenti Comunisti uniti -
resta da occuparsi dei trotzkisti di Falcemartello, a
questo punto i principali alleati dell'ex ministro valdese:
tra trotzkisti ci si intende, questi signori resteranno
nella 'stanza dei bottoni' per sostenere la restaurazione
demoproletaria, il vero obiettivo perseguito da Paolo
Ferrero, Giovanni Russo Spena, e compagnia.

Torino, 28 settembre 2008


Stefano Ghio - Torino