LANZICHENECCHI

Dopo gli scontri durissimi del 17 febbraio a Chianocco, il presidente della Comunità montana valli di Susa e Sangone - il sedicente democratico "dissidente" Sandro Plano - chiede al Governo centrale ed al Prefetto di fermare le trivellazioni per il TAV Torino-Lyon in occasione della campagna elettorale.

Luned́ 22 febbraio ci sono le prime reazioni politiche.

L'ignobile prefetto, Paolo Padoin, afferma che <non è possibile che tali interventi siano condizionati dalla presenza di gruppi di protesta organizzati o dalla presenza attiva di esponenti dei centri sociali>; dal canto suo, il segretario regionale sedicente democratico, il pretofilo Gianfranco Morgando - in preda probabilmente ai fumi dell'alcol - abbaia: <sarebbe una resa ai fanatici>.

Inutile dire che la quasi totalità dei politicanti - loro ś fanatici, altro che gli esponenti del movimento NO TAV, al punto di alzare ogni giorno il livello di tensione e di scontro - si accoda alle parole dei due schifosi personaggi sopra citati: fa eccezione il consigliere regionale rifondarolo Juri Bossuto che chiede il trasferimento dei fautori della linea dura, responsabili della "strategia della tensione" e dei feriti nelle cariche indiscriminate scatenate dalle "forze dell'ordine" - agli ordini del tristemente noto, per le vicende del G8 di Genova del 2001, vicequestore Spartaco Mortola - in Val di Susa contro cittadini che difendevano la propria terra dai lanzichenecchi pro TAV.

NO TAV!

SARA' DURA!

Torino, 23 febbraio 2010