L'ANNIVERSARIO DEI BARBARI (titolo originale DISTRUZIONE)
Berlino, 9 novembre 1989: una orda di barbari tedesco occidentali abbatte
il muro, costruito la notte del 12 agosto 1961, e dà il via allo Anschluss
(in italiano l'annessione) della Ddr da parte della Brd.
A venti anni da questo evento, che segnò l'inizio della fine delle
democrazie popolari della Europa dell'est, ci si accorge che - quei colpi di
Stato più
o meno cruenti organizzati dagli allora capi di Casa bianca e Kremlino,
Ronald Reagan e Mikhail Sergheevic Gorbaciov - non hanno portato certamente il
"benessere occidentale" che promettevano ai tanti gonzi che vi hanno
creduto.
Ci resta difficile credere che, ad esempio, in Romania stiano meglio ora
di quando il capo dello Stato era il compagno Nicolae Ceausescu: egli fu
vittima, insieme con la moglie Elena, del più cruento colpo di Stato di quel
tempo,
terminato con la loro fucilazione; considerato che, da quei giorni,
assistiamo ad un continuo flusso di rumeni all'estero - per sfuggire alla
miseria
delle loro condizioni di vita - crediamo che occorra rivedere la storia di quel
periodo.
Condizione non molto dissimile è quella dei cittadini della ex Ddr, che
con l'Anschluss si sono ritrovati a dover fare i conti con i tedeschi
occidentali ricchi, mentre loro non hanno quasi da mangiare, essendo le
condizioni dei
lavoratori nettamente peggiori rispetto a quelle dei "cugini", in termini
di salario e di diritti.
Ma quali furono le reali colpe di Nicolae Ceausescu e Erich Hoenecker, i
capi di Stato dei due Paesi presi in esame?
Sia l'uno sia l'altro contestarono vivacemente e pubblicamente i piani di
Gorbaciov, che nel 1986 era assurto alla carica di segretario generale del
Pcus, di distruzione - in combutta con il suo degno compare, esperto di
colpi di Stato, Ronald Reagan - di tutto ciò che restava di "socialista" nei
Paesi dell'Europa dell'est (si ricordino le parole d'ordine 'glasnost' e
'perestrojka'): per questo motivo si trovarono totalmente isolati, in un
sistema che vedeva l'Unione Sovietica come centro intorno al quale ruotavano
le economie di tutti gli altri Paesi del Comecon, ed esposti al reale pericolo
di un colpo di Stato cruento.
Questa è la verità storica, altre letture sono solo propaganda borghese e
reazionaria.
Torino, 08 novembre 2009
Stefano Ghio - Torino