LA GRONDA MAI !

Sabato 4 aprile, ore 9:30, teatro Albatros di via Roggerone
8 a Genova-Rivarolo: si svolge qui la quarta ed ultima
parte del Débat Public sulla gronda, quella che negli anni
80 era conosciuta come la bretella di ponente.
Al nostro arrivo, sono circa le ore 8:45, il teatro è
ancora chiuso, ma lì davanti ci sono già una ventina di
cittadini della val Polcevera, in attesa di conoscere in
base a quali logiche perverse dovrebbero traslocare dalle
loro case per lasciare spazio alla gronda; insieme a loro
sei vigili urbani intenti a rimuovere una macchina che
intralcia il passo al camioncino del Comune che permette la
registrazione audio e video della giornata.
Poco dopo arrivano i componenti dei comitati NO Gronda del
ponente e della val Polcevera i quali montano, davanti
all'entrata del teatro, un presidio volto a raccogliere
fondi per autofinanziarsi attraverso la vendita di
mascherine anti-smog e spille "Gronda a Genova? No,
grazie!"; intorno alle ore 9:20 arrivano l'assessore
comunale Mario Margini (Pd) ed alcuni personaggi
istituzionali contrari all'opera: Arcadio Nacini di Sl e la
Parodi del locale circolo di Rifondazione.
L'assemblea comincia alle ore 9:40 con le relazioni di due
esponenti dell'Istituto tumori, che si incaricano di
spiegare - ai circa 500 convenuti - le implicazioni
ambientali e sanitarie dell'opera.
Il piatto forte, però, arriva subito dopo, con la relazione
di una psicologa - la dottoressa Mannucci - che prende una
posizione nettamente contraria alla gronda, e ottiene come
conseguenza che il "moderatore" Luigi Bobbio le strappi di
mano con prepotenza il microfono; la rivolta dei presenti -
con conseguente intervento dei vigili urbani - obbliga il
losco figuro a chiedere scusa per il gesto ed a ridare la
parola alla dottoressa perché possa terminare il suo
intervento, che finisce con una vera e propria ovazione in
piedi da parte di tutto il pubblico, a fronte di un sempre
crescente nervosismo da parte dei rappresentanti
istituzionali, che non diminuisce certamente dopo gli
interventi del rappresentante dell'Arpal e di quello di un
affermato geologo.
In particolare quest'ultimo ricorda che esiste anche
una "opzione zero" - intesa come il far passare la gronda
sotto il torrente Polcevera - che permetterebbe di
raggiungere i medesimi obiettivi, <senza fare quel
mappamondo che ci hanno presentato>, in un tempo che
sarebbe un decimo di quello prospettato da tutte le altre
soluzioni.
Segue un acceso dibattito, che si presume continuerà il
prossimo 18 aprile, data in cui sarà comunicato il
tracciato prescelto.
La giornata si conclude con il blocco del traffico sotto il
ponte Morandi, che dovrebbe essere abbattuto per far posto
al tracciato della gronda.

Torino, 04 aprile 2009


Stefano Ghio - Torino