IPOTESI PLAUSIBILE
Nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 marzo una unità della marina militare sud coreana è affondata, in circostanze nebulose, al largo di una isola di frontiera tra la Repubblica Popolare Democratica di Korea e la parte della penisola a sud del 38° parallelo.
La "Chaonan", una corvetta della stazza di 1.200 tonnellate con 104 uomini di equipaggio, è colata a picco, lasciando 46 uomini dispersi nelle profondità marine.
La mattina successiva tutti i quotidiani reazionari e borghesi hanno immediatamente diffuso la notizia - con titoli a caratteri cubitali, e lunghi articoli di approfondimento - che la nave da guerra dei lacché degli imperialisti yanqui era stata affondata da un siluro lanciato da una della R.P.D.Korea.
Come è stile degli scribacchini italiani, da sempre lecchini degli yanqui, quando sabato arriva la smentita da parte del governo sud coreano i pennivendoli - pur costretti a pubblicare la notizia - la nascondono il più possibile, nelle brevi o nel mezzo di altri articoli che presentano la R.P.D.Korea come una minaccia per la pace mondiale.
Visto che lo stesso governo fantoccio di Seul esclude la ipotesi del siluro, e di qualunque altro ruolo del governo di Pyongyang nel naufragio, ci sembra oltremodo probabile che la corvetta abbia scontrato una mina - di cui è disseminato quel tratto di mare perché il governo sud coreano intende così difendere i propri confini marittimi (per quelli terrestri c'è il muro eretto dai lacché degli imperialisti a Pan-mun Chong, nella zona smilitarizzata) - e si sia aperta una falla a seguito della deflagrazione.
Ci chiediamo come mai nessun giornalista, almeno dei quotidiani borghesi, abbia preso in considerazione questa ipotesi che per noi è più che probabile.
Torino, 28 marzo 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino