IN PIEMONTE IL SOLE NON RIDE PIU'
Il Piemonte si tinge di verde, peccato solo che non sia quello della lista ecologista ma quello del Sole delle Alpi, il simbolo del partito legaiolo; da lunedì 29 marzo, e per almeno cinque anni, la Regione sarà governata dalla peggiore destra forcaiola, xenofoba e fascista: quella che fa capo al deputato novarese, di professione avvocato, Roberto Cota.
La falsa sinistra sembra averla presa abbastanza bene, forse perché - con i suoi 50.191 voti, pari al 2,64 per cento - riesce ad eleggere un consigliere, nella persona della ex assessora alla Sanità Eleonora Artesio; il segretario regionale del Pdci, Vincenzo Chieppa, dichiara soddisfatto che <poteva andare meglio, ma rimaniamo attorno al tre per cento>, mentre il segretario torinese rifondarolo, Renato Patrito, lamenta lo smarrimento degli elettori che non hanno trovato sulla scheda il simbolo di Rifondazione (come se quello della Fds fosse così tanto diverso da non essere riconoscibile, anche volendo prescindere dal fatto che era la unica falcemartello presente!).
Detto del fatto che Sel si ritiene abbastanza soddisfatta dell'esito ottenuto - con lo 1,43 per cento e 27.176 voti elegge un consigliere, nella persona della ex capogruppo in Consiglio comunale a Torino Monica Cerutti - e che la lista Federazione dei Verdi-Civica non ottiene seggi - conquista appena lo 0,76 per cento con 14.575 voti - resta da analizzare il perché della vittoria della destra radicale e fascista.
Suor Mercedes Bresso, la presidente uscente appartenente allo schieramento del centro(falsa)sinistra, si è alleata con i pretofili dell'Udc, limitandosi ad un accordo tecnico con i falsi sinistri: certamente sperava che questi le avrebbero lo stesso dato il voto, per "battere le destre" ovviamente; solo che dato lo éxploit della lista Cinque stelle (il movimento di Beppe Grillo che raggiunge il 3,66 per cento, ma a Venaus tocca il 29,8 per cento), appare evidente che molti elettori hanno votato in maniera disgiunta - visto che il candidato grillino, tale Davide Bono, prende il 4,08 per cento, assai più della lista - e probabilmente molti di questi hanno messo la croce sulla Fds ma contemporaneamente hanno voluto punire la novizia per le sue posizioni apertamente reazionarie, soprattutto sulla questione TAV.
Un ultimo dato per noi decisamente confortante: su 3.635.069 elettori piemontesi, si sono recati alle urne in 2.338.487, ossia il 64,33 per cento; inoltre, tra questi ben 133.672 non hanno espresso alcuna preferenza, lasciando la scheda bianca o annullandola (31.044 bianche e 102.628 nulle), abbassando la percentuale dei votanti a meno del 64 per cento.
Anche a livello nazionale la percentuale è simile, il che significa che un italiano su tre non ha votato; non siamo ancora ai livelli della Francia ma si tratta indubbiamente di un buon risultato.
Torino, 30 marzo 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino