IN NOME DEL POPOLO SOVRANO?
A volte una frase vale di più di mille discorsi prolissi; è
il caso di quanto dichiarato dal Nano di Arcore sabato 7
giugno al convegno annuale dei giovani padroni a Santa
Margherita Ligure (GE).
Ecco cosa ha detto il novello duce: <la colpa (della
crescita zero del Prodotto interno lordo, n.d.r.) è della
sinistra estrema che ha fatto delle proteste di minoranze
organizzate un fatto di democrazia: le decisioni della
maggioranza, invece, devono essere attuate senza che le
minoranze possano contrastarle. Occupare strade e aeroporti
è una violenza contro lo Stato, e lo Stato deve usare la
forza per far rispettare la legalità>.
Ci sono alcuni punti di quanto asserito dal Nano dei 15
(intesi come i centimetri di tacco delle scarpe) che vanno
analizzati e respinti al mittente.
Primo: le proteste popolari a cui si riferisce il Nano con
la bandana sono, per la maggior parte, frutto di
autorganizzazione delle popolazioni che la falsa sinistra
istituzionale subisce senza potere organizzare (vedasi a
questo proposito la battaglia contro il TAV in Val di Susa
o quella contro la costruzione di una nuova base yanqui a
Vicenza nell'area dell'aeroporto Dal Molin).
Secondo: non crediamo che la nipote del Puzzone, in piazza
a Chiaiano a sostenere la protesta contro l'apertura delle
discariche voluta dal governo di cui fa parte, si possa
definire 'estrema sinistra'.
Terzo: decisioni della maggioranza? Ma di cosa va
cianciando? Come può pretendere di prendere decisioni a
nome della maggioranza degli italiani, su un territorio del
quale non conosce nulla, sulla testa delle popolazioni che
lo abitano? In democrazia devono essere gli abitanti dei
territori a decidere, ed il governo centrale ha l'obbligo
di seguire la volontà della popolazione interessata.
Altrimenti si marcia verso un regime di moderno fascismo,
come si può evincere anche dalle dichiarazioni sull'uso
della forza da parte dello Stato per far rispettare
la "legalità" (ma quale?) delle decisioni prese
dal duce di
turno sopra e contro la volontà del popolo, dimenticando
che lo stesso, lo dice persino l'articolo uno della
Costituzione della Repubblica borghese, è - o meglio
dovrebbe essere - sovrano.
Torino, 08 giugno 2008