INDIFENDIBILE

Ed ecco che cadde l'ultima foglia di fico: il comandante in capo del peggior esercito terrorista del mondo, Obama Hussein Barack, è come - se non peggio - il suo predecessore Macchia Nera.

La notizia è di domenica 24 gennaio, e noi la riprendiamo dal quotidiano reazionario torinese "la Stampa", pagina 14; il titolo è "Guantanamo a vita, senza processo", e riguarda quanto stabilito dal ministro della Giustizia, Eric Holder: 47 prigionieri, accusati di terrorismo, sarebbero troppo pericolosi se rimessi in libertà, quindi saranno trattenuti a tempo indeterminato, senza affrontare alcun processo.

A parte la mostruosità dal punto di vista umano, questo provvedimento è contrario a qualsiasi legge - anche nelle peggiori dittature sudamericane, quelle sostenute e foraggiate dagli yanqui, c'è sempre stato un processo-farsa che si concludeva con la condanna dell'imputato all'ergastolo, qui non si prevede neppure quello - puntiamo la nostra attenzione su una frase pronunciata qualche giorno fa dal presidente yanqui e che suonava più o meno così: l'America è un grande Paese democratico che rispetta le idee di tutti, a differenza di tanti altri.

E' l'ora di finirla con il fatto che il Paese degli yanqui si possa definire impunemente "l'America": per fortuna in America non ci sono solo loro ed i loro servi, ma anche la Repubblica di Cuba, la Repubblica bolivariana di Venezuela, la Bolivia, ed altri Stati che non si prostrano davanti a loro, ma fanno ugualmente parte del continente americano; anzi, a maggior ragione, visto che la storia degli yanqui dura dal 1796, data della proclamazione dell'indipendenza dagli attuali sudditi britannici, mentre in quei luoghi la storia ha radici lontanissime (Maya, Atzechi, etc.).

Questa notizia dimostra inequivocabilmente la protervia di questo signore, la cui unica differenza rispetto a Macchia Nera - al di là delle operazioni di facciata - è il colore della pelle.

Torino, 24 gennaio 2010

Stefano Ghio - Torino