INDECENTE

Ecco che ricominciano: dopo che per qualche settimana hanno
spostato il tiro sull'Iran, e sulle violenze lì succedutesi
a seguito delle ultime elezioni presidenziali, gli
imperialisti ed i loro lacché si lanciano nuovamente nelle
calunnie contro la R.P.D.Korea, rea di cercare solamente di
difendere la propria indipendenza dalle mire espansioniste
degli yanqui e dei loro servi sud coreani
.
Il 4 luglio - anniversario della indipendenza del paese
degli yanqui dagli ex padroni - ora trasformatisi in docili
servi - britannici, è stato salutato, da parte dei compagni
nord coreani, con il lancio di sette missili Scud verso le
acque internazionali.
Naturalmente tutti i quotidiani reazionari occidentali
hanno dato la notizia con toni allarmistici - "La Stampa"
titola, a pagina 10, "Kim sfida gli Usa con sette missili"
(che poi divengono, misteriosamente, quattro nel box
centrale) - continuando la loro campagna diffamatoria.
Il quotidiano reazionario torinese di cui sopra si esercita
nel suo sport preferito, quello di confondere le acque in
modo tale da far apparire il Partito del Lavoro di Korea
come un covo di pazzi sanguinari, attraverso il rilancio di
una serie di pseudonotizie passate al corrispondente da
Pechino - Francesco Sisci - dai servizi segreti sud coreani
e giapponesi
.
Ecco allora che il pennivendolo scrive di <un Paese che
punta ottomila cannoni verso il sud, ad appena 30
chilometri dalla frontiera>, ma si dimentica, guarda il
caso, che al confine esiste un muro - con tanto di guardie
armate - costruito dal regime sud coreano di Roh Tae-Woo
negli anni della guerra fredda, e mai smantellato.
Lo stesso imbrattacarte, in precedenza, cade addirittura
nel ridicolo quando afferma che <la Corea del Nord possiede
missili Hwasong-5, con una gittata di circa 300 chilometri,
e Hwasong-6, con una gittata di circa 500 chilometri. Al
momento non è chiaro quali siano stati sparati>: siccome
due righe sopra scrive che <hanno viaggiato per circa 400
chilometri e sono finiti in mare>, è palese la malafede, o
l'ignoranza, dello scribacchino reazionario.
Per ultimo, poi, troviamo assolutamente indecente
l'accostamento continuo tra il regime del Caro leader Kim
Chong-Il e quello reazionario iraniano, autore del massacro
pianificato dei compagni del Partito Comunista Iraniano al
momento della costituzione della Repubblica islamica, nel
1979.

Torino, 05 luglio 2009


Stefano Ghio - Torino