IL CANDIDO
Il "Corriere Mercantile" di venerdì 18 luglio, a
pagina 8,
porta un articolo - firmato a.c. - sulla conferenza stampa
della nuova maggioranza genovese di Rifondazione.
Il primo appunto che facciamo, per la verità, riguarda il
box interno e concerne la falsità della dichiarazione del
segretario provinciale - Paolo Scarabelli - che annuncia di
aver costituito una segreteria di maggioranza perché la sua
mozione, quella che vedeva come primo firmatario Maurizio
Acerbo e tra gli esponenti di spicco Paolo Ferrero, avrebbe
vinto con il 70 per cento dei voti; peccato che sul
quotidiano rifondarolo del 14 luglio Angela Mauro
asserisca, dati alla mano, tutta un'altra cosa: la mozione
Acerbo, per quanto maggioritaria, si è fermata ad un ben
più modesto 52 per cento, contro il 30 di Vendola, il 15 di
Bettarello ed il 3 di Bellotti.
Per passare ai contenuti dell'articolo vero e proprio,
siamo rimasti sconcertati per la sfacciataggine di due
dichiarazioni del capogruppo in Consiglio regionale, il
geometra Vincenzo Nesci detto Marco.
La prima è questa: <il Pd è u partito di potere, che ha
una
guerra interna per spartirsi i posti>: ma dove vive
questo
signore? Cosa crede che sia successo all'interno del suo
partito? Non sono giochi di potere i tesseramenti gonfiati,
i congressi annullati con dei pretesti per non ammettere di
essere stati sconfitti, le reciproche accuse di
scopiazzatura di parti delle mozioni?
La seconda è più grave, e concerne il suo giudizio positivo
circa gli interventi della Regione volti a stabilizzare i
precari della pubblica amministrazione: chi non conoscesse
il personaggio potrebbe pensare che questi pensi realmente
ciò che afferma; ma se ciò fosse vero, saremmo in presenza
di un doppio binario di pensiero da parte sua, a seconda
del fatto se i lavoratori sono dipendenti del suo partito o
di altri.
Il caso mio personale è emblematico - sono dovuto ricorrere
alla magistratura per vedere riconosciuti i miei diritti di
lavoratore (chi vuol conoscere i termini esatti della
questione può contattarmi e sarò ben lieto di esporglieli) -
ma non è certo il
solo, anche se altri si sono chiusi in
sede extragiudiziale con accordi tra le parti spesso poco
rispettosi della dignità del lavoratore.
Torino, 18 luglio 2008
Stefano Ghio - Torino