GRANDE CONCORSO: LA BOIATA DELL'ANNO
Concorso "La boiata dell'anno", premio: un viaggio di sola andata per una località chiamata Fanc...; vince il candidato, politico od altro, che la spara più grossa!
Partecipa anche il podestà di Torino, il sedicente democratico Sergio Kiamparino, con questa che al momento è la chicca assoluta: <i leghisti non sono razzisti. Altrimenti non si spiegherebbe il 25 per cento ottenuto a Cuneo>.
Anche se si trova in "buona" compagnia, Renzo Bossi di Umberto - novello consigliere regionale lombardo - ha definito Milano <una delle città più importanti della Lombardia>, riteniamo che il pensiero del politicante piemontese entri di diritto nel gotha delle papabili al titolo che verrà assegnato, a nostro insindacabile giudizio, alla fine dello anno solare 2010.
Infatti, se è ciurioso definire non razzisti degli esseri che incitano a "prendere a calci in culo gli immigrati" (il nuovo presidente della regione Piemonte, nonché capogruppo legaiolo alla Camera dei Deputati, Roberto Cota), o a "vestire gli immigrati da leprotti per esercitarsi nella caccia" (Giancarlo Gentilini, ex sindaco - ora ha passato la doppietta... pardon lo scettro a Gian Paolo Gobbo, limitandosi a ricoprire la carica di vice - di Treviso), o ancora che pascolano maiali sui terreni destinati alla costruzione delle moschee per renderli impuri e pertanto inservibili allo scopo (il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli), risulta sinceramente poco comprensibile il riferimento alla percentuale ottenuta dai legaioli alle elezioni regionali a Cuneo.
Qualcuno spieghi al podestà torinese che non tutti i napoletani - come Antonio De Curtis (Totò) - hanno fatto il militare a Cuneo, e tanto meno vi si sono stabiliti, creando una specie di enclave napoletana in Piemonte: i legaioli considerano il Piemonte parte della fantomatica Padania, perché mai dovrebbero avercela con i cuneesi, o questi con loro?
Torino, 01 aprile 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino