GIUSTE CONTESTAZIONI
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza
episcopale italiana, è stato contestato il 25 aprile a
Genova, da una parte della folla che stazionava in piazza
Matteotti per ascoltare le parole del presidente della
Repubblica borghese italiana, l'On. Giorgio Napolitano.
La Costituzione della Repubblica italiana, che secondo le
parole dell'ex esponente dell'estrema destra del PCI
revisionista <vincola tutti>, garantisce la libertà di
parola e di espressione del proprio pensiero, ergo anche i
fischi e gli improperi - peraltro assolutamente civili -
indirizzati ad un rappresentante di un Paese straniero in
visita sul suolo italiano.
Evidentemente però questo principio - che sembrerebbe
assolutamente ovvio - non vale quando ad essere
spernacchiati sono esponenti della chiesa cristiana-
cattolica-apostolica-romana: se li si invita a stare nel
proprio Stato ed a pensare ai problemi che li riguardano
direttamente - vedasi la triste vicenda dei preti pedofili
della quale si parla sempre troppo poco - senza mettere
continuamente il naso negli affari di uno Stato straniero,
allora si cade nel <gesto deplorevole> (secondo la sindaco
Pd, ex DS, di Genova Marta Vincenzi), nello <atto di grave
intolleranza> (parole dell'ex ministro della Pubblica
istruzione Giuseppe Fioroni, Pd ex DL), oppure si tratta di
<una macchia nera della democrazia> (secondo il
democristiano Pierfurby Casini).
Crediamo fermamente che il grave gesto di intolleranza sia
quello di questo signore vestito di nero che, nonostante
sia mal sopportato dagli italiani per le sue idee
oscurantiste, che fanno il pari con quelle del Pastore
tedesco, non esita ad esibire, ogni volta che può, la
propria protervia, con passeggiate dimostrative o
dichiarazioni da Alto Medio Evo.
Torino, 26 aprile 2008