GIULLARI

Quando, nel giugno 2008, si insediò l'attuale Governo della
destra radicale e fascista, venne nominato ministro degli
Interni il legaiolo Roberto Maroni.
Qualche tempo dopo, in riferimento ad un vistoso - nonché
momentaneo - calo degli sbarchi degli emigrati sulle coste
italiane, lo stesso buontempone lombardo rilasciò alla
stampa dichiarazioni dal tono trionfalistico, che suonavano
più o meno così: "gli sbarchi di clandestini sono diminuiti
perché ora chi arriva in Italia senza il permesso di
soggiorno sa che al governo ci sono persone decise a far
rispettare la legalità e a rispedire i clandestini al
proprio Paese>.
Dopo qualche giorno gli sbarchi di emigrati ripresero con
maggior frequenza rispetto a prima; ci saremmo aspettati
che gli stessi quotidiani nazionali - sia quelli borghesi
sia quelli reazionari - che avevano dato ampio spazio
all'attività propagandistica del musicista rockettaro
legaiolo, gli rinfacciassero le incaute parole in
precedenza: invece nulla, come se non avesse mai profertito
verbo.
Poi, siccome al peggio non c'è mai fine, a seguito della
notizia dell'affondamento di due barconi con più di
duecento emigrati a bordo avvenuto il 30 marzo nel canale
di Sicilia, il novello Gino Branieri (con tutto il rispetto
per il grandissimo comico milanese) tira fuori una battuta
che farebbe ridere se non fosse legata ad una tragedia
apocalittica: <noi controlliamo e gestiamo quanti arrivano
nelle acque di competenza italiana> - vedasi "il manifesto"
del 1° aprile, pagina 8 articolo firmato Ci.Gu.; già,
esattamente come è avvenuto in più di una occasione quando
si è dato ordine governativo di speronare ed affondare le
barche piene di emigrati senza documenti, in modo che
queste non potessero raggiungere le coste italiane.
Come può, un essere della risma del ministro con la
chitarra, rappresentare gli italiani?
Di giullari ne abbiamo già tanti, al governo: non c'è mica
bisogno di uno in più!

Torino, 01 aprile 2009


Stefano Ghio - Torino