IL FURBETTO DELL'OSSERVATORIO
Il commissario del governo per il TAC Torino-Lyon, Mario
Virano, scrive - sulle pagine locali della
"Stampa" di
sabato 12 luglio - un intervento dal titolo: "Sulla TAV
parola ai cittadini".
Questo personaggio, servo dei poteri forti, invoca la
consultazione popolare per la linea ad alta capacità in Val
di Susa: ragionamento in sé più che giusto - cosa c'è di
più democratico di un referendum al quale far partecipare
tutta la popolazione valsusina con il principio 'una testa
un voto'? - se non
fosse che, ma questo l'architetto si
guarda bene dal dirlo, il governo e gli altri poteri forti
sono pronti a farsi un baffo del risultato della
consultazione in caso dovessero prevalere i no alla
esecuzione dell'opera.
Se qualcuno ha dei dubbi in proposito basta che guardi
quali sono state le reazioni degli esponenti delle destre -
sia quella radicale sia quella moderata, rappresentata dal
partito sedicente democratico - alla sentenza del Tar del
Veneto che ordinava la sospensione dei lavori per la
costruzione della nuova base yanqui nell'area
dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza: se lorsignori se ne
fregano della sentenza di un tribunale, possiamo
immaginarci quanto possa loro interessare il parere di
quella massa di ignoranti che è la popolazione, che non
capisce le 'magnifiche sorti e progressive' di un'opera
come la ferrovia Torino-Lyon.
Ma c'è un'altra cosa ancora più grave, che Virano omette:
secondo quanto stabilito dall'Osservatorio che porta il suo
nome, la consultazione non sarebbe affatto sul 'se' fare o
meno la linea TAC, ma sul 'come' farla; per chiarire meglio
la cosa, va detto che ai sindaci dei vari comuni della
valle verrà distribuito un questionario nel quale,
sostanzialmente, si chiede - proprio, come scrive il
commissario governativo nel pezzo sopra richiamato, <per
sottrarre la Torino-Lione al ricatto delle posizioni più
radicali> - quali siano le opere di utilità pubblica da
fare sul territorio come compensazione ai danni ambientali
portati dalla nuova linea ferroviaria.
Successivamente, sulla scorta delle risposte date dagli
amministratori locali, verranno costruite false
consultazioni popolari - diversificate per ogni Comune e
tarate sulle esigenze di ogni territorio - nelle quali il
quesito referendario suonerà più o meno così: "visto
che
comunque la linea TAC si farà, accettate voi che in
compensazione siano realizzate le seguenti opere?".
Non ci sembra che questo metodo di consultazione sia molto
democratico, quanto piuttosto truffaldino, furbesco, volto
a far passare comunque l'idea che il TAC è un'opera utile;
noi non ci stiamo e restiamo al fianco del popolo NO TAV
della Val di Susa.
Anche per questo saremo presenti al nono campeggio NO TAV,
dal 21 al 27 luglio a Venaus.
Torino, 13 luglio 2008
Stefano Ghio - Torino