FUORI LA GELMINI DA TORINO

Torino, venerdì 20 novembre: la ministronza della (d)istruzione,
Mariastella Gelmini, è in città, a fare passerella istituzionale; gli studenti
dell'Onda, armati di uno striscione con su scritto "La Gelmini non ci merita", la
cercano per tutto il giorno per darle il caloroso benvenuto che merita, e così al
mattino presidiano il Miur.Nel primo pomeriggio si diffonde la notizia che la "signorina" si recherà
a fare visita alla sede della destra radicale e fascista - che usurpa il
titolo di popolo delle libertà - e circa cinquanta studenti decidono di andarla a
cercare nel covo di corso Vittorio Emanuele II.
Arrivati lì si trovano davanti alcuni noti schifosi personaggi che stanno
attendendo la ministronza: si riconoscono i fascisti Agostino Ghiglia,
Roberto Revello e Maria Rizzotto, nonché alcuni forzitalioti del calibro dell'ex
presidente della regione Piemonte, Enzo Ghigo, e del suo omologo veneto
Lucio Malan.

Nasce un parapiglia - gli studenti vorrebbero entrare nel covo, mentre i
fascisti cercano di respingerli - e Roberto Revello, capogruppo nazialleato
in consiglio comunale,  scivola, cade a tera, rompe una vetrata, viene
calpestato e preso a calci; purtroppo però si rialza indenne e sproloquia alla stampa
attaccando i centri sociali per quanto avvenuto e chiedendone lo sgombero.
La realtà è diametralmente opposta: i ragazzi sono stati aggrediti, sia
verbalmente sia fisicamente, dagli esponenti della destra radicale e
fascista presenti, ed in sovrappiù sono stati oggetto delle attenzioni delle "forze
dell'ordine" - prontamente arrivate in soccorso dei topi di fogna - che li
hanno manganellati senza pietà, oltre a denunciarli, in seguito alla
visione dei filmati girati dalla Digos.
Nessuna agibilità politica deve essere concessa ai fascisti ed ai loro
indegni compari forzitalioti e legaioli; occorre organizzarsi per chiudere
i covi della destra radicale, fascista e razzista.
Via l'infame governo di Al Tappone e dei suoi tirapiedi.

Torino, 21 novembre 2009

Stefano Ghio - Torino