FAVOLE
"La busjarda" di martedì 6 aprile riporta - a pagina 5 - uno specchietto nel quale sono illustrati i presunti appannaggi percepiti dai parlamentari dal 1948 ad oggi (fonte: il libro "La casta" di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella).
A guardare questa tabella si ha che, attualmente, un parlamentare intasca ben 16.437 Euro al mese - 12.434 di paga base più 4.003 di diaria; peccato che queste cifre non corrispondano affatto alla realtà, essendo molto più alte: nel calcolo dello stipendio vanno aggiunte molte altre voci di retribuzione che qui non vengono menzionate - forse perché non contribuiscono al calcolo della base imponibile, in base alla quale i cittadini sono tenuti a pagare le tasse - ma che costituiscono la parte più consistente di quanto intascano i 951 "rappresentanti del popolo italiano" che siedono nei due rami del parlamento borghese - 630 deputati, 315 senatori eletti e sei nominati a vita.
Qualche esempio: il rimborso di ottanta centesimi al chilometro - in occasione di ogni seduta, che si tratti di lavori della aula o di una commissione fa lo stesso - per il parlamentare la cui residenza non sia fissata a Roma, come "spese di trasferta"; tremila Euro mensili come "contributo per lo affitto" di un appartamento nella capitale, che poi viene spesso loro assegnato a prezzi irrisori: si veda lo scandalo degli attici, nel centro di Roma, affittati a politicanti di tutti i partiti a prezzi da case popolari, mentre per i cittadini "normali" è stato da tempo abolito lo equo canone, ed i prezzi degli affitti sono diventati insostenibili; quattromila Euro al mese come contributo per il "portaborse" indipendentemente dal fatto se questo sia o meno assunto.
A tutto questo vanno aggiunti i privilegi dei quali godono, ma non sono direttamente monetizzabili: innanzi tutto, al momento della nomina, ogni parlamentare riceve in regalo - e non in comodato gratuito come semmai sarebbe più logico - un telefono cellulare i cui costi di gestione sono a carico dei contribuenti; inoltre, i nostri beneamati governanti hanno treno gratuito, aereo in servizio interno gratuito, pedaggio autostradale gratuito, teatro gratis, cinema gratis, entrata alle manifestazioni sportive gratis... e se vanno al ristorante, il proprietario ovviamente li fa mangiare gratis, per poterne sfruttare la visita in chiave pubblicitaria.
Insomma: questi "signori" intascano più del doppio di quanto espresso nello specchietto di cui sopra: se si calcola circa 30 mila Euro al mese per 14 mesi per cinque anni, si ha la bella sommetta di 2.100.000 (due milioni centomila) Euro; senza contare che dopo due anni, sei mesi ed un giorno percepiscono già la pensione, che viene loro erogata immediatamente, in aggiunta allo appannaggio.
E qualcuno crede ancora alla favola secondo la quale lorsignori andrebbero in parlamento per fare gli interessi degli italiani: da quanto sopra espresso, risulta evidente che il loro unico interesse sia il loro portafoglio.
Torino, 06 aprile 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino