ESILIO NON SALVACONDOTTO

Mentre il Padrino di Arcore si è già ripreso bene dal
lancio della ormai famosa statuetta del duomo di Milano, in questi giorni
appare sempre più chiaro il ruolo eversivo del Governo: quello di esecutore del
progetto che porta alla aperta dittatura fascista.
Ne sono testimonianza i
continui attacchi alla Costituzione - ultimo in ordine di tempo quello di Sua
Altezza Renato Brunetta - e le minacce di fare da soli le controriforme
necessarie alla via al fascismo aperto.
In questo clima non certo disteso si
inserisce la dichiarazione del senatore dell'Italia dei valori (ma quali?)
Luigi De Magistris che propone ad Al Pappone un salvacondotto <per lasciare
immediatamente l'Italia senza conseguenze>.
A noi pare una sciocchezza: questo
indegno personaggio deve essere esiliato sì, ma dopo averlo privato di
qualunque proprietà - sia essa direttamente sua, dei suoi parenti o dei suoi
affini, siano essi ascendenti o discendenti - e spogliato di tutto per far sì
che rientri nelle tasche degli italiani almeno parte di tutti i soldi "merito"
delle ruberie perpetrate dal Ladrone numero uno della politica italiana, il
morto latitante anni fa - in Tunisia, ad Hammamet - Benedetto "Bettino" Craxi,
che lo ebbe a dichiarare suo erede politico riempiendolo di tali denari, alla
faccia degli italiani onesti.
Quando poi verrà ridotto ad avere una valigia di
cartone, ed il solo vestito che indossa, allora potrà andare - come suggerisce
De Magistris - alle Isole Cayman: sicuramente qui, date le sue doti di
imbonitore, non avrà alcun problema a rifarsi da solo, come sostiene di aver
fatto nei tempi in cui cantava sulle navi.
Naturalmente, siccome siamo persone
con un animo gentile, gli permetteremo di portarsi all'estero la sua indegna
progenie, che provvederemo ad espellere simultaneamente al Padrino di Arcore.


Torino, 03 gennaio 2010


Stefano Ghio - Torino